Il decalogo stilato da Arera e Agcom a tutela dei consumatori


ROMA. Nel 2024 molte famiglie passeranno al mercato libero dell’energia elettrica e del gas, e così diversi call center si attiveranno per presentare le nuove offerte di diverse aziende. Confrontare diverse possibilità di prezzo è conveniente, ma ci sono delle regole – stilate da Antitrust e Arera – per proteggersi da pubblicità ingannevoli e truffe.

  • Il call center ha l’obbligo di identificarsi. L’operatore che ti contatta è sempre obbligato a “metterti a conoscenza del nome della società di vendita e dello scopo della chiamata”. Ogni volta che si riceve una telefonata a scopo commerciale, quindi, se il call center non lo fa immediatamente si può chiedere che venga indicato il nome dell’azienda e lo scopo della chiamata. Attenzione: nessun ente pubblico chiama i clienti direttamente per l’attivazione di nuovi contratti.
    • Non è mai obbligatorio concludere un contratto per telefono. Non si può obbligare una persona a concludere un contratto al telefono, anzi. Il Codice del consumo prevede che proprio in casi come questo, per un contratto concluso per telefono sia necessaria “una conferma del consumatore, che deve essere espressa normalmente in forma scritta”. Per qualunque altra modalità serve comunque un “espresso consenso” da parte della persona che ha ricevuto la chiamata, che deve poi essere “conservato dalla società di vendita e messo a disposizione del cliente”. Anche per questo, è buona norma chiedere se la chiamata viene registrata.
    • Nessuno resterà senza fornitura di luce e gas con il passaggio al mercato libero. È del tutto impossibile che una persona senza resti senza gas o energia elettrica in casa dopo il passaggio al mercato libero, se non perché sceglie di disattivare i contatori. Se un call center dice che c’è questo rischio, sta mentendo. Non c’è mai l’obbligo di passare a un contratto diverso. L’unica cosa che terminerà saranno le tutele di prezzo.
    • Si possono chiedere tutte le informazioni necessarie all’operatore. Non c’è mai fretta di concludere un contratto o accettare un’offerta. Si possono chiedere all’operatore tutte le informazioni necessarie, anche più volte, e se necessario si può concordare un altro appuntamento telefonico per pensare con calma. Si può anche chiedere di ricevere la documentazione scritta relativa all’offerta che viene presentata.
    • Come capire se un’offerta conviene. Normalmente un’offerta telefonica o una pubblicità non comunica il prezzo finale, perché non tiene conto delle possibili variazioni nel tempo, ad esempio se il prezzo è variabile o se l’offerta dura solo un certo periodo di tempo. In più, non considera alcune voci aggiuntive in bolletta che aumentano leggermente il prezzo finale. Per questo è utile farsi inviare tutti i documenti relativi all’offerta, per avere un quadro più chiaro
    • Cosa fare se si conclude un contratto per telefono. Il contratto verrà inviato in forma scritta, e in quel momento si può verificare che le condizioni economiche previste siano le stesse che erano state descritte al telefono. È obbligo del fornitore mettere a disposizione del cliente la conferma dell’offerta.
    • Cosa fare se si cambia idea. Ci sono sempre 14 giorni di tempo per annullare un contratto una volta che lo si accetta. Si chiama “diritto di ripensamento”: si può cancellare il contratto senza dare nessuna motivazione. Per farlo può esserci un modulo allegato al contratto, oppure bisogna inviare una raccomandata o una Pec al fornitore.
    • Come muoversi se c’è un’attivazione non richiesta. Se arriva a casa una bolletta di un nuovo fornitore, senza aver mai accettato un nuovo contratto, si può inviare un reclamo al fornitore stesso, chiedendo di vedere la prova del fatto che si è accettata una nuova offerta. Se c’è stata un’attivazione non richiesta, si ha diritto a non pagare la bolletta, come previsto dal Codice del consumo.
    • Dove trovare informazioni e assistenza. Arera, l’Autorità nazionale pubblica in materia di energia, mette a disposizione diverse informazioni sul proprio sito. In più, c’è uno Sportello per il consumatore: passando dal sito o contattando al telefono lo sportello è possibile ricevere assistenza da un operatore a cui spiegare la propria situazione.
    • Come segnalare comportamenti scorretti. In caso di pubblicità ingannevoli, attivazioni non richieste o altri comportamenti scorretti, è possibile attivarsi anche per chi non ha l’assistenza di un avvocato. Si può inviare una segnalazione all’Antitrust con la procedura online, oppure inviando una Pec o una lettera, sempre all’Autorità garante della concorrenza e il mercato.