La denuncia dell’associazione Le Rotaie, che chiede chiarezza rispetto ai tempi di riapertura della tratta interessata dai lavori di elettrificazione


ISERNIA. Il turismo ferroviario può davvero rappresentare un’occasione preziosa di rilancio per il territorio. Eppure da oltre 4 anni i convogli speciali organizzati dall’associazione Le Rotaie insieme a Fondazione FS Italiane provenienti da Sulmona, non arrivano più nelle stazioni di Carpinone e di Isernia. Effetto dei lavori di elettrificazione lungo la tratta.

Ad accendere i riflettori sulla questione è proprio l’associazione Le Rotaie. Il direttivo, guidato dal presidente Fabrizio Minichetti, questa mattina ha effettuato un sopralluogo a Carpinone, per verificare lo stato dei lavori dello scalo ferroviario, che come noto rientra nel progetto di elettrificazione della direttrice Campobasso-Isernia e che ha inevitabilmente causato l’interruzione della circolazione ferroviaria sulla tratta, che perdura ormai da ben 4 lunghissimi anni.

“Gli ultimi convogli speciali organizzati con Fondazione FS Italiane provenienti da Sulmona risalgono addirittura ad agosto e settembre 2019, rispettivamente per Carpinone (Festival Internazionale del Folklore) e Isernia (nell’ambito del Settembre Isernino) – scrive l’associazione – Nel caso di Isernia, l’assenza è ancor più macroscopica ora che, nella rinnovata stazione, vi è un binario dedicato per accogliere i convogli speciali, adiacente al parco urbano ferroviario e al Museo Ferroviario, da anni curato e gestito dall’associazione e meta di curiosi e appassionati provenienti da ogni dove anche se non…in treno!

Chiediamo quindi che si faccia chiarezza e che si abbiano risposte argomentate e tempistiche attendibili: un atto doveroso nei confronti dell’utenza e dei pendolari e in generale della comunità molisana, messa in questi anni in secondo piano e sacrificata da un piano lavori e successive complicazioni che hanno trasformato un auspicabile ammodernamento in un calvario insopportabile”.

Tornando ai lavori sulla tratta, la stazione di Carpinone, confluenza tra le linee Campobasso-Isernia e Sulmona-Isernia, ha visto completamente ridisegnato il suo fascio binari, per agevolare l’ingresso in corretto tracciato dei treni regionali da e per Campobasso, dedicando il binario 1 agli arrivi dei treni turistici da Sulmona.

“La conclusione dei lavori – evidenzia ancora l’associazione – però pare ancora molto lontana, non essendo infatti ancora stato riallacciato il binario da Sulmona né ancora risulta pronta la linea aerea per la circolazione dei treni a trazione elettrica.

Lo stesso scalo non ha ancora pronti i sottopassi e gli ascensori, ancora in corso di realizzazione.  Appaiono installati e pronti gli apparati di segnalamento, mentre sono completati i nuovi marciapiedi e il piazzale.

Dopo un tempo così lungo ci chiediamo quale sia veramente il destino ferroviario del Molise, i cui cittadini e pendolari stanno pagando un prezzo altissimo in termini di mobilità, che avrà ricadute certe in futuro in termini di disaffezione verso il trasporto su ferro, a tutto vantaggio, come al solito di trasporti su gomma tappabuchi, peraltro insufficienti, senza una minima prospettiva organica di efficienza intermodale e capillarità del trasporto.

Stesso incerto destino appaiono avere la Campobasso (Bosco Redole)-Benevento, di cui da anni ormai non si parla ed è confinata al momento a sporadici treni turistici limitati al lato campano, poi la Termoli-Campobasso, ormai tristemente specializzata da anni in riaperture e chiusure ripetute e che ancora attende il ripristino (annunciato per dicembre 2023) e sua appendice interna Matrice-Campobasso che avrebbe dovuto svolgere il ruolo di metropolitana di superficie grazie ai lavori di potenziamento ed adeguamento oltre che introduzione di una nuova fermata cittadina.

Un quadro a dir poco sconfortante, probabilmente senza eguali in Italia”.