Dopo la deroga concessa nel decreto Milleproroghe la parola passa al Consiglio regionale, che deciderà il 4 gennaio


CAMPOBASSO. Una delle tre scolastiche a rischio in Molise, secondo il Piano di dimensionamento scolastico 2024/2025, potrebbe salvarsi.

Il Decreto Milleproroghe concede la deroga, aprendo uno spiraglio per le tre scuole, una di Campobasso, una di Termoli e una di Venafro che potrebbero perdere la guida: l’Istituto Pilla di Campobasso, che dovrebbe essere accorpato in parte al ‘Pertini-Montini-Cuoco’ e in parte al ‘Marconi’, l’Istituto comprensivo ‘Bernacchia’ di Termoli, accorpato alla ‘Schweitzer’, e l’Istituto comprensivo ‘Don Giulio Testa’ di Venafro.

Un’ipotesi di taglio ridimensionato, le dirigenze potrebbero essere 50 e non più 49, che ha indotto il Consiglio regionale a rinviare al 4 gennaio la decisione, anche per la deroga concessa a tutti i provvedimenti regionali, a causa dell’attacco hacker al sito informatico dell’ente, che di fatto ha bloccato procedure e pagamenti.

In attesa della decisione del Consiglio regionale ognuno cerca di giocarsi le sue carte per salvare la propria scuola. “Quella che si sta innescando – così l’ha definita il segretario della Flc Cgil Abruzzo e Molise Pino La Fratta -una vera e propria guerra tra poveri in cui intere comunità legittimamente cercano di difendere la propria autonomia scolastica laddove la vedono minacciata. Una volta scampato il pericolo, però, si torna nell’oblio e nella rassegnazione, e questo consente ai veri responsabili di questa situazione di continuare a perpetrare lo scempio della scuola pubblica. Noi continuiamo a ribadire che la strada intrapresa non è quella giusta e che è necessario un radicale ripensamento del provvedimento, che faccia venir meno tutti i tagli, anche attraverso ulteriori risorse ed emendamenti al Mlleproroghe”.

“La scuola ha bisogno di tranquillità e di normalità, non di interventi confusi ed estemporanei o di tagli lineari mascherati da interventi di efficientamento della rete scolastica. Continueremo a mobilitarci ed a lottare per questo obiettivo – ha concluso La Fratta – lo faremo a partire dalla ripresa delle attività didattiche, organizzando assemblee in tutti i luoghi di lavoro”.