Un quadro esposto nel convegno promosso e coordinato dalla consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli, in cui sono stati illustrati tutti i dati relativi ai livelli di benessere


CAMPOBASSO. Molise a due velocità per livelli di benessere, con eccellenze di livello nazionale, come per il settore istruzione e formazione, fino all’università, ma con indicatori al di sotto della media italiana. Si parla spesso, e non è un caso, di sanità e trasporti.

Un quadro esposto nel convegno di presentazione del Rapporto Istat BesT Molise 2023, svolto nella sala biblioteca del Consiglio regionale, promosso e coordinato dalla consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli, che negli ultimi mesi ha avuto un’interlocuzione con l’Istituto Nazionale di Statistica, con il quale è stata condivisa la necessità di approfondire visioni e percorsi di studio sui maggiori indici statistici indispensabili per una corretta programmazione delle politiche territoriali.

“Abbiamo ritenuto utile condividere con Istat Molise i risultati afferenti alla nostra regione, rivolti in particolare ai consiglieri Regionali e alla struttura della Regione Molise, in ragione della loro funzione collegata all’attività di pianificazione finanziaria, particolarmente rilevante ad inizio legislatura, ritenendo inoltre importante presentare il Rapporto in vista delle attività di programmazione e riprogrammazione dei fondi addizionali europei e nazionali”, ha spiegato Micaela Fanelli.

Bes dei Territori (BesT) è un sistema di 70 indicatori di benessere equo e sostenibile riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente a partire dal 2018. Ciascun report presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio, la popolazione, l’economia.

I dati relativi al Molise sono stati esposti nelle relazioni di Fabrizio Nocera e Gianmarco Fontana, dell’Istat Molise, che hanno relazionato dopo il saluto istituzionale del presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante e del dirigente Istat Ufficio territoriale Area Sud Antonella Bianchino. Presenti anche i capigruppo del Pd e del M5s Alessandra Salvatore e Andrea Greco, con le conclusioni affidate all’assessore regionale con delega al Coordinamento fondi europei, Pnrr, Politiche di coesione, Michele Iorio, che ha rilanciato sull’importanza della superstrada del Molise e sul raddoppio della Bifernina, per favorire lo sviluppo della regione.

A partecipare alla tavola rotonda Giuseppe Puchetti, presidente della Provincia di Campobasso, Daniele Saia, presidente della Provincia di Isernia, Fulvia Focker e Marco Manile della Banca d’Italia, il Presidente ALli Molise Bibiana Chierchia, Pompilio Sciulli, presidente Anci Molise e Maurizio Gazzarri, direttore tecnico della Rete dei Comuni Sostenibili.

Com’è emerso dall’illustrazione dei dati le province molisane hanno livelli di benessere relativamente più bassi che in Italia ma superiori rispetto al complesso dei territori del Mezzogiorno. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta), nell’ultimo anno di riferimento dei dati (2020-2022) il 15,8 per cento delle misure disponibili colloca le province molisane nella classe alta, il 30 per cento le assegna alle classi medio-alta e alta (la media delle province del Mezzogiorno è rispettivamente 11,6 e 26,4 per cento).

La provincia di Campobasso presenta un leggero vantaggio collocandosi nella classe di benessere relativo alta con il 16,4 per cento degli indicatori. Nel dominio Sicurezza il 41,7 per cento delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta, il 16,7 per cento nella medio-alta. Le province molisane riportano in prevalenza buoni risultati anche per gli indicatori dei domini Ambiente e Istruzione e formazione.

La provincia più svantaggiata della regione è Isernia, che nell’ultimo anno si trova nelle due classi di coda per il 42,4 per cento degli indicatori. Nel dominio Benessere economico le province molisane collocano il 62,5 delle misure nelle due classi di coda e nessuna nelle classi medio-alta e alta. Anche il dominio Politica e istituzioni risulta connotato da una prevalenza di posizionamenti nelle due classi inferiori.

Il Molise si colloca sopra la media europea per quattro dei nove indicatori BesT disponibili per il confronto: Speranza di vita alla nascita e Mortalità infantile nel dominio Salute (91°e 66° posto su 234 regioni; anno 2021); Partecipazione elettorale nel dominio Politica e istituzioni (117° posto su 226 regioni per cui il dato è disponibile; anno 2019); Rifiuti urbani prodotti nel dominio Ambiente (25°posto su 189; anno 2019). Tutti i restanti indicatori, nei domini Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita e Innovazione, ricerca e creatività, sono su livelli più bassi della media Ue27.

C.S.