Agli archivi le fasi a gironi delle competizioni, che possono vantare un bilancio molto positivo per le italiane


di Matteo Mongiello

Agli archivi le fasi a gironi delle competizioni europee che possono vantare un bilancio molto positivo per le italiane, con ben sei qualificate alle fasi successive e con il solo Milan, ancora in corsa, ma costretto ad abbandonare la Champions League e a disputare, insieme alla Roma, i playoff di Europa League.

Il percorso nella fase a gironi di Champions League delle italiane – Inter, Napoli, Lazio e Milan – si conclude con un ottimo tre su quattro, nonostante nessuna si sia regalata la possibilità di disputare la partita di ritorno in casa chiudendo in testa alla classifica il proprio girone, accontentandosi così del secondo posto.

Per i rossoneri la vittoria con il Newcastle all’ultima giornata ha leggermente addolcito l’amaro dell’eliminazione, permettendo alla squadra di Pioli di riprovarci in campo europeo con i playoff di Europa League dove affronteranno il Rennes, mantenendosi una via secondaria per l’accesso alla prossima Champions.

Il rimpianto più grande è legato all’Inter che, in un girone abbordabile con Real Sociedad, Benfica e Salisburgo, non è riuscita a classificarsi in testa per merito di una solidissima Sociedad, capace di fare la partita e dominare per lunghi tratti in casa a San Sebastian – concedendo il pareggio a Lautaro sull’unica azione capitata alla squadra di Inzaghi- e di chiudersi a San Siro con il solito pressing e con un atteggiamento propositivo, fondamentale per ottenere l’ultimo punto per chiudere proprio davanti ai nerazzurri il girone. L’urna di Nyon ha portato l’Atletico Madrid nel doppio confronto di febbraio, in una sfida alla portata della capolista della Serie A ma da non sottovalutare, data l’enorme qualità in alcuni protagonisti della rosa di Simeone come Griezmann e una vecchia conoscenza del calcio italiano come Morata.

In un sorteggio sfortunato da testa di serie che le ha regalato dalla seconda fascia il Real Madrid, il Napoli è riuscito a chiudere dietro i Galacticos -complici anche avversari di minor livello come Braga e Union Berlino- nonostante le enormi difficoltà di questo inizio di stagione che hanno portato al cambio in panchina da Rudi Garcia a Walter Mazzarri, soprattutto per gli altalenanti risultati e prestazioni in campionato dove il primo posto dista ben quattordici punti, tanti quanti sono i punti in meno alla sedicesima giornata della scorsa annata dove i partenopei erano già in fuga per lo scudetto. Agli ottavi toccherà affrontare un’altra spagnola come il Barcellona, probabilmente più debole del Real ma pur sempre i campioni di Spagna in carica e con una ‘bocca da fuoco’ come Lewandowski pronto a colpire una difesa non più solida come quella azzurra.

Situazione analoga per la Lazio di Maurizio Sarri, protagonista di una delle peggiori stagioni della storia biancoceleste, che è riuscita ad andare contro i favori del pronostico che vedevano per favorita come seconda forza del girone E il Feyenoord dietro all’Atletico Madrid, sconfiggendolo tra le mura amiche dopo essere uscita sconfitta al De Kuip all’andata, ed essendo più costanti nelle altre sfide rispetto agli olandesi, strappando un punto all’Olimpico all’Atleti con un miracolo sportivo di Provedel e vincendo al cardiopalma in Scozia con il Celtic grazie all’esperienza di Pedro, già detentore di questo trofeo. Il sorteggio però è stato dei più maligni e la sfida al Bayern Monaco è tra le più proibitive, soprattutto pensando al recente passato, quando i bavaresi annientarono letteralmente la squadra della capitale con un complessivo di 6-2 tra andata e ritorno.

Chi in Europa League ha compiuto egregiamente il suo dovere è l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, l’unica italiana con la Fiorentina a chiudere in vetta al proprio girone con quattordici punti, frutto della vittoria esterna in Portogallo ai danni dello Sporting Lisbona, diretta concorrente per il primato, e di dodici reti messe a segno a fronte delle quattro subite, sinonimo di solidità e di profondità offensiva alla quale la dea ci ha oramai abituato ad assistere. Il primo posto regala così la possibilità ai bergamaschi di essere già agli ottavi e di evitare lo spauracchio sedicesimi.

Ben più quotata e finalista della scorsa edizione dell’Europa League, sconfitta dal Siviglia, è la Roma di Jose Mourinho che, invece, dovrà superare un turno in più dopo aver chiuso il girone G con tredici punti, alle spalle di un sorprendente Slavia Praga sconfitto solamente dai giallorossi all’andata e sempre vincente negli altri cinque incontri, a differenza della rosa del mister portoghese che è incappata in un pareggio in terra svizzera con il Servette che è costato carissimo a Lukaku e compagni. Dall’urna per il terzo anno consecutivo ad aspettare la Roma ci sarà il Feyenoord -remake della finale di Conference League di due anni fa e dello scontro ai quarti della scorsa Europa League-, squadra ostica e più concentrata sulla fase offensiva che su quella difensiva, grazie soprattutto al bomber Santiago Gimenez, partito alla grandissima con venti reti in ventuno presenze.

L’ultima nota lieta di questi mesi di calcio europeo arriva dalla Conference League con la Fiorentina  -vogliosa di riscattare la sconfitta nell’atto finale di Praga ai danni del West Ham nella scorsa stagione- che dopo un inizio ad intermittenza con due pareggi, è riuscita a vincere il suo girone con Genk, Ferencvaros e Cukaricki, soprattutto grazie alle reti di un Ranieri in versione inedita da terminale offensivo all’occorrenza e ai primi gol in Italia del ‘vichingo’ Lucas Beltran, rinforzo arrivato in Toscana in estate dal River Plate. Il pass conquistato per gli ottavi evita anche ai viola l’aggiunta di una trasferta in campi complicati e lontani, permettendo così alla rosa di Italiano di concentrarsi sulla corsa negli altri fronti ancora in gioco.

Lo spettacolo delle stelle mondiali si ferma per la solita pausa del mese di gennaio, aumentando maggiormente il desiderio e l’attesa di ritrovarli in campo a metà febbraio nei giorni vicini a San Valentino, in modo da poter offrire a tutti gli amanti del grande calcio un appuntamento galante con la meraviglia delle coppe europee.