Il 17 dicembre di 50 anni fa la strage di Fiumicino. Il governatore: “Il suo atto di eroismo, di cui tutti gli italiani e tutti i molisani devono andare fieri, non deve essere dimenticato e va preso d’esempio dai più giovani”


CAMPOBASSO. Sono trascorsi esattamente 50 anni dalla strage di Fiumicino. Nell’attentato persero la vita 32 persone e, tra loro, il finanziere molisano Antonio Zara, originario di San Felice del Molise, rimasto ucciso mentre tentava di fermare l’azione terroristica. 

“All’epoca ventenne – scrive in suo ricordo il presidente della Regione Francesco Roberti – , Zara arrivò per primo sul posto, dopo l’allarme lanciato dalla torre di controllo.

La strage di Fiumicino resta tra le pagine più tristi dell’Italia democratica e repubblicana.

Il commando terroristico irruppe, inspiegabilmente, con le armi e la violenza in un contesto pacifico, nel quale trovarono la morte 32 innocenti, provando a destabilizzare il contesto internazionale.

Oggi ricordiamo l’atto di eroismo del finanziere, nostro corregionale, Antonio Zara, il quale mosso dal senso di responsabilità della divisa che indossava e di amore per la Patria, si prodigò per primo opponendosi, con grande coraggio, all’atto terroristico.

Il suo atto di eroismo, di cui tutti gli italiani e tutti i molisani devono andare fieri, non deve essere dimenticato e va preso d’esempio dai più giovani, a cui raccontare la storia di un loro coetaneo, Medaglia d’Oro al Valore Militare, che a soli 20 anni ha dimostrato di indossare la divisa con grande senso di appartenenza alla Nazione.

A lui va il nostro ricordo e ai familiari il nostro abbraccio!”.