Per il reato di truffa aggravata, estorsione in concorso e autoriciclaggio. Assoluzione per il peculato. Tra le condanne anche quella di un cardinale


CAMPOBASSO. Processo Vaticano, il broker molisano Gianluigi Torzi condannato a 6 anni di reclusione e 6 mila euro di multa, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla sottoposizione alla vigilanza speciale per un anno.

Arrivate le condanne definitive da parte del Tribunale del Vaticano per il procedimento, che si è concluso oggi, sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, che ruota intorno alla compravendita di un palazzo di lusso a Londra.

Alla precedente udienza il Promotore di giustizia della Santa Sede Alessandro Diddi aveva chiesto per Torzi, accusato di riciclaggio e autoriciclaggio, peculato, corruzione, truffa, appropriazione indebita ed estorsione, 7 anni e 6 mesi di reclusione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e 9.000 euro di multa. Per lui anche una richiesta di confisca per 71 milioni di euro, ma sono state richieste anche le attenuanti generiche, per i contributi probatori emersi nelle sue dichiarazioni.

Il Tribunale, questa la sentenza, “ha ritenuto la colpevolezza di Torzi e Nicola Squillace per il reato di truffa aggravata (art. 413 c.p.) e di Torzi anche per il reato di estorsione in concorso con Fabrizio Tirabassi (art. 409 c.p.), nonché per il reato di autoriciclaggio di quanto illecitamente ottenuto”. Torzi, Tirabassi, Crasso e Mincione sono stati invece assolti, perché il fatto non sussiste, dal reato di peculato loro ascritto in relazione all’ipotizzata sopravvalutazione del prezzo di vendita.

Il Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone, a latere Venerando Marano e Carlo Bonzano, ha emesso in tutto condanne per complessivi 37 anni e un mese di reclusione: unico imputato assolto fra i dieci del processo, monsignor Mauro Carlino, ex segretario personale del cardinale Angelo Becciu, ex funzionario dell’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato e oggi semplice parroco nella diocesi di Lecce.

Queste tutte le condanne. René Bruehlart e Tommaso Di Ruzza: multa di 1.750 euro; Enrico Crasso: 7 anni di reclusione e 10 mila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; Raffaele Mincione: 5 anni e 6 mesi di reclusione, 8.000 euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; cardinale Angelo Becciu: 5 anni e 6 mesi di reclusione, 8 mila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; Fabrizio Tirabassi: 7 anni e 6 mesi e 10 mila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; Nicola Squillace: previa concessione delle circostanze attenuanti generiche, alla pena sospesa, 1 anno e 10 mesi di reclusione; Gianluigi Torzi: 6 anni di reclusione e 6 mila euro di multa, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla sottoposizione alla vigilanza speciale per un anno; Cecilia Marogna: 3 anni e 9 mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici per uguale periodo; Logsic Humanitarne Dejavnosti D.O.O. alla sanzione pecuniaria di 40 mila euro e e al divieto di contrattare con le autorità pubbliche per due anni.

Inoltre il Tribunale ha ordinato la confisca per equivalente delle somme costituenti corpo dei reati contestati, per oltre 166 milioni di euro complessivi. Gli imputati sono stati infine condannati, in solido tra loro, al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, liquidati complessivamente in oltre 200 milioni di euro.