Lo ha deciso il Ministero del Lavoro. Accrediti a fine gennaio


ROMA. Il Ministero del Lavoro ha ufficializzato che a partire dal 18 dicembre prossimo sarà possibile presentare la domanda per ottenere l’Assegno di Inclusione, una nuova misura di sostegno al reddito. Lo riporta tuttolavoro24.it, che spiega come questa anticipazione permette ai cittadini di inoltrare le richieste prima dell’entrata in vigore effettiva della misura.

I principali beneficiari saranno coloro che attualmente ricevono il Reddito di Cittadinanza, che giungerà a termine entro dicembre. Si stima che circa 700.000 persone transiteranno verso questo nuovo sostegno economico.

Presentare la domanda entro il 31 dicembre garantirà le erogazioni già dalla fine di gennaio prossimo. Formalmente, la misura avrà effetto dal 1° gennaio 2024.

Chi può presentare domanda? Possono farlo coloro che soddisfano i requisiti e hanno nel proprio nucleo familiare minori, disabili, persone over 60 e membri in condizioni di svantaggio. Le condizioni di svantaggio sono definite dal decreto ministeriale n. 154/2023, e, in attesa del testo ufficiale, ci si può riferire alle anticipazioni relative alle 9 condizioni di svantaggio precedentemente divulgate.

Per beneficiare delle erogazioni mensili, l’Isee non deve superare i 9.360 euro. Si potrà utilizzare l’Indicatore 2023, in scadenza il 31 dicembre, per presentare la domanda. In modo eccezionale, solo per l’Assegno di Inclusione, l’Isee vecchio sarà valido fino al 28 febbraio 2024. Questo significa che per i primi due mesi del 2024, l’assegno sarà calcolato sulla base delle condizioni economiche e patrimoniali del 2023. Successivamente, sarà necessario un Isee valido per continuare a ricevere il beneficio.

L’Assegno di Inclusione consiste in un’indennità minima di 500 euro mensili (6.000 euro annui), con possibilità di incremento in base alla composizione del nucleo familiare e alla presenza di un contratto di affitto. Le erogazioni avverranno su una Carta e avranno una durata di 18 mesi, rinnovabili per altri 12 dopo una sospensione di un mese. Il rinnovo dipenderà dalla valutazione dei bisogni del nucleo familiare.

Le domande potranno essere presentate telematicamente all’INPS tramite SPID, CNS, CIE o attraverso i Patronati. Dai primi di gennaio 2024 saranno abilitati anche i Caf.