Un’aula magna gremita, quella dell’Unimol di Pesche, ha accolto il sacerdote da sempre protagonista di battaglie a difesa dall’ambiente


PESCHE Un’aula magna gremita, quella dell’Unimol di Pesche, ha accolto questa mattina don Maurizio Patriciello, il parroco anticamorra.

Il sacerdote da sempre protagonista di battaglie a difesa dall’ambiente ha tenuto una lezione di legalità con i ragazzi. Lui che da anni lotta in prima persona per quella che è ‘la casa di tutti’. Ai giovani ha spiegato l’importanza della difesa dell’ambiente e anche quanto è importante che ognuno faccia la sua parte.

La giornata è cominciata con i saluti del rettore Luca Brunese, del prefetto di Isernia Franca Tancredi, del sindaco di Pesche Maria Antenucci e di Palmina Giannini, cavaliere del lavoro, che ha fortemente voluto questo incontro. Alla lezione di legalità hanno partecipato le classi del Fermi-Mattei, del Cuoco-Manuppella, delle scuole di Pesche e alcuni studenti dell’Unimol. I lavori sono stati moderati da Mariella Spaziano, docente e giornalista.

Inevitabile il riferimento, a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un riferimento all’omicidio di Giulia Cecchettin. “Il papà di Giulia e i genitori di Filippo, quando li vedo in televisione, mi danno tutti e tre una grandissima sofferenza – ha detto all’Ansa don Patriciello – Son tre genitori che soffrono. Ho letto sui social delle cose molto brutte nei confronti dei genitori di Filippo, penso che nessuno di noi abbia il diritto di offendere queste persone.

Tante volte – ha detto ancora – viviamo sotto lo stesso tetto e nessuno sa che sta passando nel cuore di un figlio. Non sono d’accordo nel dire che tutto il problema sta nell’educazione, magari questi due genitori lo hanno educato nel migliore dei modi, poi è successo quello che è successo. Continuo a dire, forte della mia fede cristiana cattolica, che il cuore dell’uomo è un mistero e che il male rimane il grande mistero dell’uomo. Certamente possiamo farci tanti esami di coscienza, ma poi nessuno di noi sa cosa veramente scatta nel cuore delle persone”.