L’aumento riguarderà i redditi sopra i 28mila euro. I numeri della manovra e della legge di bilancio, con il piano delle alienazioni per oltre 20 milioni di euro


CAMPOBASSO. Ieri il passaggio in Giunta, nei prossimi giorni l’avvio del confronto in Commissione, a dicembre, praticamente l’ultimo mese utile, l’approdo del documento in Consiglio regionale per il dibattito, l’esame degli emendamenti e il voto finale.

Atteso da tempo – dall’inizio dell’anno si sta andando avanti con la gestione provvisoria in ‘dodicesimi’, con stop alle assunzioni e ritardi nei pagamenti – la Giunta regionale ha approvato il Bilancio di previsione pluriennale per il triennio 2023-2025 e la Legge di stabilità 2023.

Un ritardo dovuto alla necessità di rivedere i Rendiconti degli anni precedenti non parificati dalla Corte dei Conti e di mettere tra gli attivi i 40 milioni di euro concessi dal Governo nazionale per ridurre il disavanzo di amministrazione, con la Regione che è stata chiamata a contribuire alla diminuzione dei passivi aumentando l’addizionale Irpef, che dal 1 gennaio 2024 sarà portata al massimo, al 3,33%, per i redditi sopra i 28mila euro, con un’entrata aggiuntiva prevista di 17,3 milioni di euro.

Quanto ai numeri della manovra per l’esercizio finanziario 2023 sono rispettivamente previste entrate e uscite di competenza per 2 miliardi e 175.800.466,38 e di cassa per 2 miliardi e 738.723.251,60, con spese di competenza per euro 2.585.357.306,04. Per l’esercizio finanziario 2024 sono rispettivamente previste entrate e uscite di competenza per euro 1.960.277.633,81, mentre per l’esercizio finanziario 2025 sono rispettivamente previste entrate e uscite di competenza per euro 1.890.258.811,92.

Tra le uscite le risorse destinate al finanziamento della spesa regionale sanitaria, che sarà pari a 785mila euro, con poco più di 4 milioni di fondo di riserva di cassa.

Tra le novità della Legge di stabilità – era già stato anticipato ed è stato dato il via libera alla procedura di messa in liquidazione – la soppressione dell’Iresmo, l’Istituto di studi storici ‘Vincenzo Cuoco’, le cui funzioni, a partire dal 2025, saranno affidate alla Fondazione Molise Cultura.

Allegato alla Legge di stabilità il Piano delle alienazioni del patrimonio regionale, con la messa in vendita dell’ex Frigomacello e della Centrale del latte di Campobasso, dell’ex Roxy e dell’ex Interporto di Termoli, oltre a una serie di strutture situate sull’intero territorio regionale. Obiettivo far cassa. Per un totale di 20 milioni di euro.

Carmen Sepede