Il vice presidente della Provincia di Campobasso: “Per la terza volta consecutiva nominato assessore esterno”. Sulle prossime amministrative: “Primarie per evitare voto disgiunto”


CAMPOBASSO. Il vice presidente della Provincia di Campobasso, Alessandro Pascale, ha convocato questa mattina una conferenza stampa nella sala della giunta della Provincia, per analizzare l’attuale momento politico del centrodestra, in vista delle elezioni amministrative del 2024, e per commentare la sua espulsione dalla Lega.

“Dobbiamo fare un’attenta analisi di quello che è successo il 5 e il 19 novembre, quando sono stati eletti i presidenti della Provincia di Campobasso e Isernia. Una sconfitta del centrodestra a sei mesi dalle elezioni regionali in cui la coalizione ha sostenuto in maniera compatta il presidente Francesco Roberti”.

“Credo che ormai si sia stanchi delle imposizioni dall’alto, che arrivano da Roma, che si sia smesso di ascoltare i territori. Il dialogo e l’ascolto credo siano oggi l’arma vincente in vista delle prossime tornate elettorali” ha affermato Pascale.

“Infine credo che non sia stata capita la nomina dell’assessorato esterno della Lega. Per la terza volta consecutiva si rivestono ruoli senza mai essere stati espressi dalla volontà popolare. Vedere i primi eletti dei partiti non sedere ai tavoli dell’esecutivo regionale ed essere scavalcati da chi non si confronta mai con il territorio credo abbia inciso”.

“È la terza volta consecutiva che la Lega nazionale sceglie per il Molise un assessorato esterno. Credo che la mia espulsione dal partito credo che sia stata una mera azione personale sbagliata sia nella forma che nel contenuto – ha sottolineato il vice presidente della Provincia di Campobasso – Si poteva fare un tavolo di concertazione, visto che sono anche segretario provinciale eletto da tutti i militanti del partito, e se ci fossero state le condizioni per un’espulsione le avrei accettate con serenità”.

“Nessuno ha potuto conoscere la lista dei candidati alle scorse Regionali, l’abbiamo vista per la prima volta alla presentazione in tribunale. Dei 20 candidati, 11 non erano nemmeno tesserati nella Lega”.

“Mettendomi fuori dal partito si va a commissariare la segreteria provinciale e non si potrà più andare al voto. Marone, dunque, senza mai essere stato eletto, rimane commissario fino a quando ci sarà di nuovo un’eventuale”.

Passando alle amministrative di Campobasso, “oggi voglio lanciare e portare avanti il metodo democratico delle primarie. Per evitare il famoso voto disgiunto in caso di ballottaggio – ha concluso Alessandro Pascale – credo che i cittadini del capoluogo possano con le primarie scegliere in modo democratico la figura da cui vogliono essere rappresentati, quello che sarà il candidato sindaco della coalizione”.