Dal Milan che perde l’occasione di tenere il passo con l’Inter, vittoriosa sulla Roma, alla vittoria in zona Cesarini della Juventus


di Matteo Mongiello

ROMA. Il Milan perde l’occasione di restare al passo dell’Inter, vittoriosa a San Siro sulla Roma, facendosi rimontare due gol dal Napoli e scendendo così al terzo posto dopo la vittoria all’ultimo secondo della Juventus sul Verona; quarto pareggio consecutivo dell’Udinese e prima vittoria, al cardiopalma, per il Cagliari di Ranieri che rimonta lo svantaggio di tre reti grazie ad un super Leonardo Pavoletti, relegando così all’ultimo posto la Salernitana, sconfitta nell’anticipo del Venerdì a Marassi dal Genoa.

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UN ‘CORTO MUSO’ DIVERSO. Se dovessimo soffermarci ad osservare solamente il risultato finale di Juventus-Verona che recita 1-0 rete di Cambiaso al 97’ verrebbe da pensare all’ennesima prestazione preparata da Massimiliano Allegri per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, magari regalandosi anche qualche brivido con il risultato in bilico ed, invece, la sfida di sabato sera allo Stadium, al netto di un avversario in crisi e con poche soluzioni realizzative al momento, si può considerare come una delle migliori della stagione bianconera.

Il gol dell’esterno ex Genoa arriva al termine di un vero e proprio assedio verso i pali difesi da Montipò, con un super Moise Kean ispiratissimo che si è visto annullare due reti, la prima per un fuorigioco millimetrico dei tacchetti della scarpa e la seconda per un fallo ad inizio azione su Faraoni, considerato pericoloso ma oggetto di polemiche visto il contatto ritenuto troppo leggero dai bianconeri per annullare il gol, e in generale una creazione di occasioni superiore alla media alla quale ci ha abituato il calcio di Allegri che hanno premiato la Juve solamente all’ultimo respiro.

L’UOMO DELLA SOPRAVVIVENZA. Dopo il 10 giugno, data che ha regalato la Serie A all’ultimo respiro al Cagliari, in città si parlava già del desiderio di innalzare una statua per Leonardo Pavoletti, l’eroe della notte piovosa del San Nicola che, all’ultimo istante disponibile, ha portato con un inserimento dall’inferno al paradiso i sardi e di certo il finale di domenica all’Unipol Domus rafforza la proposta per ringraziare al meglio l’uomo delle imprese last minute.

Con la stessa scenografia di Bari, mister Ranieri ‘getta nella mischia’ Pavoletti a inizio ripresa per recuperare lo svantaggio e il trentaquattrenne attende la sua ‘Zona Cesarini’ per tornare a colpire, pareggiando prima con il colpo di testa – marchio di fabbrica del livornese- e riuscendo a vincere la partita con la sua doppietta personale appena due minuti dopo con una ‘zampata’ che batte Turati, completando una rimonta storica che salva la panchina traballante di Ranieri e donando così a tutti i tifosi un emozione che solo ‘Pavoloso’ ha già saputo regalare.

GIANLUCA DA NAZIONALE. In un inizio di stagione che sembra essere travagliato per i bomber azzurri, con Immobile e Belotti non più sicuri di un posto nell’undici titolare di Lazio e Roma e un Retegui alle prese con noie fisiche che negano continuità di rendimento, l’occasione capitata a Gianluca Scamacca nella stagione che precede gli europei è delle più ghiotte ed un palcoscenico come quello atalantino può solo che valorizzare le qualità dell’ex Sassuolo e West Ham.

Dopo essersi messo alle spalle anche lui problemi fisici che lo hanno tenuto fermo per un mese in questa stagione, Scamacca è tornato alla grandissima, garantendo a Gasperini gol e sostegno ai compagni come nella sfida al Castellani di Empoli dove, con una doppietta -annessa di meraviglioso gol di tacco- un assist a Koopmeiners e due legni colpiti, ha voluto lanciare un segnale a Spalletti, che ora sembra essere sempre più convinto di aver trovato il nuovo numero 9 della nazionale italiana.

FLOP

CERCASI LUKAKU. Aveva sicuramente cerchiato in rosso sul calendario il 29 ottobre come data della vendetta e della redenzione, con la speranza di far parlare il campo piuttosto che rilasciare dichiarazioni in varie interviste – visto e considerato i danni che hanno causato in precedenti situazioni- e invece a San Siro Romelu Lukaku è  come se non ci fosse mai stato, assente ingiustificato nella ‘sua’ partita, lasciando così i suoi compagni soccombere, quasi impotenti, sotto i colpi di una straripante Inter, che sembra aver già dimenticato il belga, soprattutto grazie al nuovo super nove Marcus Thuram.

Big Rom, probabilmente condizionato dall’atmosfera rovente dedicatogli dai suoi vecchi tifosi, sbaglia tutto ciò che si può sbagliare, toccando meno palloni di tutti – solo 26- perdendo nove palle e dimostrandosi impreciso anche nelle sponde ai compagni, facendosi così surclassare da Acerbi, in versione finale di Champions quando riuscì a placare l’ira di Haaland, non indirizzando neanche un tiro verso la porta di Sommer e lasciando il Meazza sommerso dai fischietti introdotti nello stadio proprio per disturbarlo.

BLACKOUT TOTALE. La sfida dell’Unipol Domus rimarrà negli annali e si candida già prepotentemente come partita dell’anno, viste anche le coincidenze legate al risultato finale con i due allenatori seduti sulle panchine, proprio gli ultimi- insieme al Venezia di Zanetti nel 2021- a subire una rimonta da 0-3 a 4-3, che costò addirittura le dimissioni a Ranieri dopo la sconfitta con il Genoa quando allenava la Roma.

Nella seconda rimonta subita in carriera da Eusebio Di Francesco dopo quella al Via del Mare di Lecce, quando la tripletta di Boateng e il gol di Yepes regalarono al Milan una vittoria impronosticabile dopo un primo tempo chiuso sotto di tre reti, c’è alla base la troppa convinzione di aver strappato tre punti e l’incapacità di andare alla ricerca del quarto gol, sopraffatta dalla voglia di cercare un contatto falloso per perdere minuti rimanendo a terra e permettendo al Cagliari di ottenere superiorità ed essere pericoloso, come si è poi dimostrato nell’assalto finale che ha premiato i sardi, mandando su tutte le furie l’ex tecnico della Roma, che ora dovrà lavorare non solo per affinare la tecnica del suo Frosinone ma anche sulla mentalità dei giocatori, per evitare di compromettere quanto di buono messo in campo in questa sorprendente partenza dei ciociari, che potrebbe essere condizionata da questa rimonta ‘ai limiti della follia’.