Foto archivio (Ansa)

Gli apporti benefici, l’esperta: “Aiuta a esorcizzare le paure”


R. Francesca Capozza*

Streghe, fantasmi, scheletri, zombi, vampiri, bare. Sono tutti elementi inquietanti che nella vita quotidiana rifuggiamo, ma in occasione di questa festa diventano accessibili e anzi fonte di divertimento. L’associazione europea degli studi sugli attacchi di panico sottolinea come la festa di Halloween, con i suoi mostri e zombie, apporti effetti benefici per la psiche del bambino perché aiuta ad esorcizzare le paure.

La risonanza di tale ricorrenza non afferisce meramente all’aspetto consumistico dell’evento, ma riveste un ruolo psicologico significativo:

Francesca Capozza
  1. permette ai bambini di esorcizzare le loro paure travestendosi da ciò che più li angoscia e di avvicinarsi in modo giocoso al tema della morte, che soprattutto nella nostra cultura attuale, costituisce un tabù di cui raramente si parla. Scherzare sulla morte non significa diminuirne irriverentemente il valore e la sacralità, ma rendere meno angosciante il pensare la morte. I bambini hanno da sempre grande familiarità con i personaggi orrifici delle fiabe e con i drammatici eventi di morte o uccisione che le fiabe mettono in scena. Ne sono attratti perché rappresentano le loro paure: le fiabe consentono di dargli un nome e di esorcizzarle, attraverso il filtro che la fiaba permette (tramite il “c’era una volta” che colloca gli eventi in un momento lontano, o tramite la voce rassicurante dell’adulto che la legge). Allo stesso modo la festa di Halloween filtra e smorza collettivamente l’idea della morte tramite stratagemmi che la rendono innocua: il rituale collettivo, i dolci, i festeggiamenti, l’atmosfera scherzosa. Halloween consente, insomma, di avvicinarci in modo meno drammatico a ciò che temiamo. Travestirsi dai personaggi che di solito li spaventano, come streghe o fantasmi, consente ai bambini di esorcizzare la paura diventando loro stessi quelle creature e sentendosi così al sicuro. Il “per finta”, sia nella fiaba che nella festa di Halloween, è ciò che consente di approcciarsi a ciò che spaventa in un modo rassicurante. Alcune persone osteggiano la celebrazione di Halloween perché credono, ad esempio, che travestirsi da diavolo significhi invocare il maligno, o attribuiscono alla festa un significato morale o religioso. Si tratta di attribuzioni dell’adulto che non appartengono al mondo psicologico del bambino.
  2. Consente ai bambini, trasformandosi in strega o vampiro, di dare espressione innocua, per un giorno, anche a parti di sé come l’aggressività e la trasgressione, che normalmente sono educati a reprimere, mettendole in scena in un contesto delimitato e protetto.
  3. Queste attività di gioco servono a sviluppare le funzioni adattive dei più piccoli dando loro esperienza di come rispondere a livello cognitivo ed emotivo a situazioni che possono essere percepite come spaventose o pericolose. Ricordiamo sempre che il miglior modo di gestire la paura è affrontarla: la paura si affronta, affrontando la paura. Con Halloween i bambini imparano che la paura può essere esplorata e superata. Nel gioco della finzione, il bambino scopre come anche mostri e zombie non sono poi così pericolosi e può percepire il fatto che fanno parte di un mondo immaginario. Scherzare su questi personaggi legati alla morte può essere cioè un modo per avvicinarsi in maniera protetta e delimitata alle paure, esplorarle e superarle.

*psicologa, psicoterapeuta, specialista in psicologia della Salute