La tragedia costata la vita l’uomo originario di Miranda si consumò a settembre dello scorso anno


LARINO/MIRANDA. La notizia destò scalpore sia per la dinamica che per l’epilogo. Il riferimento va al mortale che la sera del 20 settembre dell’anno scorso, costò la vita all’anziano mirandese residente a San Salvo che a bordo di una Fiat 16, urtò inspiegabilmente uno dei new jersey di cemento che delimitava la zona di cantiere del viadotto Petrara sulla Tangenziale di Termoli.

Come si ricorderà, la strada all’epoca era interessata da lavori di sostituzione dei guard rail, ciononostante Alberto Guglielmi non ebbe scampo.

L’anziano, a causa dello scontro con il new jersey, sfondò il guard rail precipitando con l’auto giù dal viadotto, e dopo un volo di 14 metri, perì per il forte impatto al suolo. Nei giorni successivi, la Procura di Larino aprì un fascicolo di indagine che portò sul registro degli indagati il legale rappresentante e il direttore dei lavori della ditta appaltatrice.

Al termine delle attività investigative il pm, non ravvisando ipotesi di responsabilità penali a carico dell’impresa in questione, chiese al gip di disporre l’archiviazione del procedimento.

Di diverso avviso però il difensore dei familiari della vittima, l’avvocato Carmela Perazzelli del foro di Larino, che decise di impugnare la richiesta di archiviazione evidenziando gravi carenze probatorie nella fase delle indagini preliminari, tutte condivise poi dal Tribunale Penale che questa mattina, condividendo le tesi difensive, ha appunto disposto ulteriori accertamenti e prorogato le relative indagini per altri 6 mesi.

Grande soddisfazione viene espressa dalla moglie e dai figli del Guglielmi, da sempre convinti che l’incidente non possa ricondursi ad una distrazione o colpa dell’anziano conducente, ma alla pericolosità del cantiere stesso, e che grazie all’avvocatessa Perazzelli, sperano che venga finalmente fatta chiarezza sulla vera dinamica del sinistro e che vengano accertate le responsabilità per la morte.