Categories: POLITICA & ATTUALITA'

Montagna, verso la nuova legge nazionale: Uncem invoca impegno finanziario forte e sinergia tra Comuni

L’intervento dei presidenti regionale e nazionale dell’Unione, rispettivamente Candido Paglione e Marco Bussone


ROMA/CAMPOBASSO. Verso la nuova legge nazionale sulla montagna, il presidente regionale Uncem e quello nazionale, rispettivamente Candido Paglione e Marco Bussone, invocano un impegno finanziario forte da parte del Governo e sinergia tra Comuni, grandi e piccoli.

 “L’esame del ddl Montagna in Consiglio dei Ministri è certamente un buon segnale – recita una nota stampa – Uncem lo accoglie positivamente e ringrazia il Ministro Calderoli, con i suoi collaboratori, per il lavoro fatto e quello che si farà, un impegno condiviso anche in più riunioni con Uncem. Inizierà l’esame in Parlamento, al quale siamo chiamati anche noi, come Associazione, a fare proposte per migliorare il testo. Abbiamo un sondaggio pubblico aperto [ https://forms.gle/DiZgoFwmd1RLUz4KA ], on line, sul quale tutti possono inviare proposte, idee, necessità per fare una legge migliore dopo la prima positiva legge 97 del 1994, vigente oggi, ma rimasta inattuata. Si uniscono nel nuovo ddl azioni sui servizi pubblici, a partire dalle scuole, e misure per lo sviluppo economico, con sgravi interessanti. Non tagliare gli istituti scolastici comprensivi, come invece previsto da altre norme vigenti, è il primo passo. Così sulla sanità, perché sono troppi i medici di base che mancano sul territorio. La montagna non è margine sterile. È luogo di vita e di innovazione. Occorre però uno scatto politico. Il ddl in discussione è un buon strumento. Ci sono 200 milioni di euro che stanno andando ai territori e alle regioni, da due anni, con un fondo montagna che solo 10 anni fa venne azzerato. E c’è anche chi ha chiuso le Comunità montane, come da noi in Molise, pensando di risparmiare, ma nei fatti commettendo un grave errore. Ora, per fare bene le cose previste nel ddl, anche per misure fiscali e incentivi alle imprese, – ancora la nota – servono 2 miliardi di euro l’anno per dieci anni. Questo può essere il momento per mettere a punto una ‘Strategia per la Montagna’, in attuazione dell’articolo 44 della Costituzione, concreta e duratura. A vantaggio delle imprese, per un riequilibrio, contro le sperequazioni territoriali e per il ripopolamento dei paesi. Per le comunità che vivono in quei territori, che non sono isole, bensì in dialogo con le aree urbane. E anche questo è un dato politico, insieme con l’organizzazione istituzionale, ovvero come i Comuni ragionano insieme, questione decisiva sulla quale il Parlamento dovrà lavorare efficacemente, con visione e lungimiranza, con una idea di Paese. Per quella parte del nostro Paese che rappresenta il 65% del territorio nazionale, – concludono Paglione Bussone – lavoriamo insieme con gli amministratori delle montagne italiane”.

Alessandra

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