Foto archivio (Ansa)

Gli appartamenti venivano utilizzati per attività di prostituzione. A far scattare l’indagine della Procura la denuncia di un cliente che aveva subito minacce


CAMPOBASSO. Un residence a luci rosse nel cuore di Campobasso. È quello finito al centro di un’inchiesta della Procura. Questa mattina i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza del Gip che, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo dell’immobile, con l’ordine di sgombero e il divieto di accesso ai locali.

Il provvedimento è scattato per interrompere l’attività di prostituzione, svolta all’interno degli appartamenti concessi in locazione temporanea.

L’attività di indagine, coordinata dalla Procura di Campobasso, ha avuto inizio nel mese di agosto dello scorso anno a seguito di una denuncia per presunte minacce, sporta da un cliente abituale. Al termine di un’approfondita e dettagliata ricostruzione dei fatti, della durata di circa un anno, si è avuto modo di riscontrare come i gestori del residence consentissero che gli appartamenti venissero utilizzati per l’esercizio della prostituzione in modalità stabile e continuativa garantendo, da un lato, l’accesso illimitato ai clienti delle donne, senza alcun controllo o monitoraggio e, dall’altro, riservatezza nell’utilizzo della struttura ricettiva in maniera esclusiva.

Le modalità di ingaggio da parte dei clienti avvenivano tramite l’uso di siti web dedicati agli annunci per incontri sessuali, con le immagini riportate che ritraevano le donne, di diverse nazionalità, che promettevano prestazioni sessuali a pagamento. Gli incontri avvenivano presso la struttura sequestrata, sprovvista di servizio di portineria, attraverso l’utilizzo del citofono che riportava l’interno corrispondente ad un appartamento del residence, generando un frequente afflusso di uomini nell’area, notato anche dai residenti.

Si è così messa in luce la complessità e la diffusione del fenomeno illecito, il cui giro di affari è stato stimato approssimativamente in 30mila euro al mese per le prostitute (circa 7.500 euro cadauna) e 8.400 euro al mese per i gestori.