Liste d’attesa e 118, in Consiglio passa la ‘linea’ dell’opposizione: tempi congrui e medici in servizio

Approvate le mozioni del centrosinistra


CAMPOBASSO. Il consiglio regionale in corso dalle 10 di questa mattina ha approvato a maggioranza, tutti favorevoli, astenuto solo l’assessore Cefaratti, la mozione, a firma dei consiglieri Fanelli, Salvatore e Facciolla, avente ad oggetto il ‘Ripristino postazione 118 medicalizzata a Montenero di Bisaccia. Impegno al presidente della giunta regionale’.

Ha illustrato il provvedimento la prima firmataria, la consigliera Pd Micaela Fanelli, seguiti gli interventi del presidente della giunta Roberti, degli assessori Iorio e Cefaratti, dei consiglieri Primiani, Romano, Salvatore e Gravina.

L’atto approvato nel premettere che dal 1° settembre 2023, nel turno notturno, la postazione del 118 di Montenero di Bisaccia è rimasta sprovvista di medico a bordo. Il servizio è sostituito dall’INDA che consta di un’ambulanza non medicalizzata, operante con personale infermieristico.

Il consiglio, quindi, impegna il presidente della Regione a ripristinare, nel più breve tempo possibile, di concerto con l’Asrem, la postazione medicalizzata del 118, nei turni notturni, presso il comprensorio di Montenero di Bisaccia.

“Le postazioni del 118 continuano ad essere gestite in condizione di totale precarietà. È il momento di procedere alla risoluzione della questione” le parole di Micaela Fanelli.  

“Dobbiamo sperimentare un sistema di una macchina medicale per poter far sì che possa raggiungere in contemporanea l’ambulanza senza medico – ha affermato il presidente della Regione Francesco Roberti –  Nessuno ha detto che bisogna demedicalizzare le postazioni del 118. Per la postazione di Montenero non riusciamo a coprire h24. Creare le macchine con medico a bordo che può seguire anche due ambulanze. È questo che stiamo verificando. A breve avremo un ulteriore criticità perché dovranno essere reperiti altri medici del 118. Il 15% in Italia hanno il medico a bordo, 30% infermieri e 60% volontari soccorritori. Questo è il quadro. Sono aperto al dibattito costruttivo per poter affrontare questa emergenza”.

“Non ho capito quale sia questa organizzazione. Il presidente ha parlato in maniera fumosa del futuro della rete dell’emergenza urgenza – ha sottolineato il consigliere 5 Stelle Primiani – I cittadini vedono un progressivo smantellamento delle postazioni del 118. Montenero ultima in ordine cronologico, dopo Castelmauro e Santa Croce di Magliano, che vede il territorio perdere un medico. Assistiamo al progressivo smantellamento di una rete che forse è il primo problema che deve essere affrontato in questa regione”.

“Dobbiamo concentrarsi sull’autombulanza medicalizzata e sulla rete dell’emergenza urgenza. L’ambizione del governo regionale è demedicalizzare le autoambulanze. Il Pos approvato pochi mesi fa dice l’esatto contrario. Il 118 deve arrivare in una situazione in cui può stabilizzare il paziente”.

Approvata all’unanimità la mozione, a firma dei consiglieri Greco, Primiani, Gravina e Romano ad oggetto ‘Azioni urgenti per il monitoraggio ed il miglioramento delle performance sul Piano regionale del Governo delle Liste di attesa’.

Il consiglio regionale con l’atto approvato prende atto che il Servizio Sanitario Nazionale e di riflesso le Regioni hanno il dovere di garantire in tempi congrui le prestazioni di specialistica ambulatoriale e quelle che necessitano di ricovero. Ciò anche in considerazione che le liste di attesa con tempi troppo lunghi rispetto ai primi accessi e in relazione alle patologie, comportano in maniera irreversibile la salute dei pazienti, oltre a restituire degli indicatori pessimi in ambito dei LEA per ciascuna Regione.

A tal fine, l’assise ha chiesto al presidente della giunta e all’assessore con delega all’attuazione del piano di rientro, affinché relazionino all’aula, entro un mese dall’approvazione della presente mozione, su quali sono le azioni effettivamente adottate in termini operativi dall’Asrem e dalla Direzione Generale della Salute nell’ambito di quelle previste dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa (PNGLA) e a cascata nel Piano Regionale di governo delle liste di attea (PRGLA ) e quindi nel Piano Attuativo, con particolare riferimento a quali sono i percorsi di garanzia di accesso ai cittadini per quelle prestazioni che non riesce a garantire il sistema sanitario regionale nei tempi indicati dal PNGLA, ovvero in che modo un cittadino può chiedere il rimborso delle prestazioni effettuate in regime di attività libero professionale intramoenia o prestazione erogata dai privati accreditati, nel caso di sforamento dei tempi massimi indicati dal Piano.

Garantiscano la presenza nelle agende CUP delle strutture private accreditate nei modi e con le prescrizioni di trasparenza indicate nel PNGLA; garantiscano che siano consultabili online le agende CUP così come previste dal PNGLA; avviino, anche in collaborazione con il Consiglio regionale, un costante monitoraggio sulle attività effettivamente poste in essere al fine di abbattere le liste di attesa, così come previste dal PNGLA; garantiscano, il monitoraggio dei risultati dei manager dell’Azienda sanitaria pubblica della Regione Molise, tenuti a dare esecutività a tutte le azioni sopra richiamate e disposte nel Piano nazionale di governo delle liste di attesa.

“Le problematiche legate alle liste d’attesa sono state al centro delle attenzioni, proprio l’altro giorno, dello stesso Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, segno che si tratta di un tema che non riguarda solo la nostra regione e il nostro sistema sanitario. – ha dichiarato il consigliere Roberto Gravina – È altrettanto vero però che il Molise, risultando ancora negli ultimi posti rispetto a questo tipo di servizio, dimostra che come regione, nostro malgrado, nel tempo più di qualcosa non abbiamo fatto, sia dal punto di vista organizzativo che gestionale. È ad oggi ancora inspiegabile, ad esempio, la mancanza di un Centro Unico di Prenotazione regionale indispensabile per consentire di governare e controllare economicamente anche le liste dei privati accreditati”.

“Inoltre, – ha aggiunto il consigliere del MoVimento 5 Stelle – va rilanciata la medicina e i servizi sanitari territoriali perché a complicare la gestione delle liste d’attesa, indubbiamente, concorre anche il fatto che troppo spesso si arriva ad accedere a determinate prestazioni perché non si è riusciti ad avere adeguate attenzione a livello territoriale. L’abbattimento delle liste d’attesa in un sistema di riorganizzazione dell’offerta sanitaria deve però tener sempre conto delle garanzie che ai cittadini vanno date sul servizio sanitario pubblico, – ha sottolineato in conclusione Gravina – per difendere un principio di diritto che non deve essere citato solo come qualcosa di teorico ma che, invece, deve rappresentare, ricordiamocelo sempre, il presupposto fondante per affrontare e strutturare più ampie risoluzioni delle criticità del servizio sanitario della nostra regione”.

seguono aggiornamenti

Enrico Fazio

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