Il consigliere comunale di Campobasso attacca: “Questione di civiltà. Si individuino  le necessità  e l’impegno economico e si provveda all’adeguamento dei luoghi dedicati”


CAMPOBASSO. Ogni cimitero deve avere una camera mortuaria per l’eventuale sosta dei feretri prima della sepoltura. A stabilirlo è la legge nazionale di Polizia Mortuaria al capo XI art. 64, comma 1.

Una norma, dunque, che ogni Comune è tenuto ad osservare, peccato che nei giorni scorsi il Comune di Campobasso con una determinazione dirigenziale, la n. 3122 reg.gen. del 19 settembre u.s., abbia vietato di introdurre salme per le quali deve terminare il periodo di osservazione presso il così detto deposito di osservazione o camera mortuaria.

Sull’argomento interviene il consigliere comunale Salvatore Colagiovanni il quale annuncia che, in qualità di capogruppo dei Popolari per l’Italia, presenterà un’interrogazione a risposta scritta e orale per ottenere  delucidazioni in merito  al criterio secondo il quale si è deciso di vietare l’ingresso delle salme in attesa di sepoltura creando, di fatto, una situazione di confusione e incertezza per le imprese funebri che operano sul territorio e che si ritrovano, ad esempio, in caso di decesso sulla pubblica via, a non sapere dove poter sistemare le salme.

  Il consigliere Colagiovanni chiederà inoltre all’assessore Giuseppe Amorosa come sia possibile che nulla sia stato fatto in questi ultimi 4 anni relativamente alla necessità di adeguamento dei locali, quali siano nel dettaglio le attuali necessità per mettere a norma la camera mortuaria del cimitero di Campobasso,  quale sia l’impegno economico.

“Ritengo  assurdo ed inconcepibile – ha dichiarato Colagiovanni – che il Comune di Campobasso imponga divieti in merito ad una questione così sensibile, invece di procedere a fornire soluzioni”.