Un millennio di cultura, arte, storia e artigianato: Fonderia Marinelli verso la candidatura a Patrimonio Unesco

L’auspicio di Armando Marinelli a margine di un convegno di scena a Termoli

TERMOLI/AGNONE. Gli ingredienti per una candidatura a patrimonio Unesco, con successivo riconoscimento ci sono tutti. Ed ecco che Armando Marinelli, della Pontificia Fonderia Marinelli, pensa in grande, a partire da quattro specifiche caratteristiche che contraddistinguono la storica azienda: cultura, arte, storia e artigianato. “Ci auguriamo che, con questi tre elementi insieme, la Fonderia possa riuscire a ottenere il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità”, ha dichiarato all’ANSA, a margine del convegno ‘Guardare oltre’, organizzato oggi a Termoli nell’ambito degli eventi curati dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo per il “World Tourism Day”.

La tradizione della produzione di campane va avanti da oltre un millennio ed ha attraversato momenti difficili, ma anche momenti topici, come quello in cui (nel 1924) Papa Pio XI concesse alla famiglia Marinelli lo stemma Pontificio, seguito dalla storica visita del 19 marzo 1995 di papa Giovanni Paolo II.

“Se andiamo alle origini, – ancora l’imprenditore – la famiglia Marinelli proviene dal Veneto. Ad Agnone all’epoca già c’era questa attività. Nel passato il lavoro delle campane veniva fatto sul posto, non nello stabilimento per cui per gli spostamenti venivano usati i tratturi insieme ai pastori. E ci si confondeva con loro e si riusciva a tornare a casa riuscendo a superare i briganti. Oggi siamo alla 26/ma generazione. Dobbiamo mantenere la tradizione di una volta e trasmettere alla nuova generazione, i nostri figli, una visione futura sempre legata al lavoro della famiglia e degli antenati”.

Due le campane – si legge, infine – in programma nella storica fonderia di Agnone.

“Nel 2024 festeggeremo i 100 anni dello stemma pontificio che fu affidato al bisnonno Pasquale, nel 2025 ci sarà il Giubileo che festeggeremo con Papa Francesco”.