L’identità che va oltre le ferite: Isernia ricorda le vittime del bombardamento (LE FOTO)

Questa mattina la cerimonia del X Settembre alla presenza dei cittadini e delle autorità civili, militari e religiose. Il sindaco: “Guardiamo avanti senza dimenticare la storia”


ISERNIA. Sono trascorsi 80 anni, ma il tempo che passa non può e non deve cancellare il ricordo di una delle giornate più buie e tristi della storia di Isernia: il bombardamento del 10 settembre 1943.

Alle 10:23 in punto, i rintocchi delle campane della Cattedrale hanno rievocato l’ora in cui caddero le prime bombe sulla città. Le celebrazioni sono proseguite con la Santa Messa in Cattedrale officiata dal vescovo, monsignor Camillo Cibotti, a cui hanno partecipato numerosi cittadini, insieme alle massime autorità civili, militari e religiose.  

Poi la deposizione delle corone d’alloro ai piedi del monumento alle vittime del X Settembre (nella omonima piazza) da parte del sindaco Piero Castrataro e del prefetto Franca Tancredi.

Poi la cerimonia si è spostata presso il museo civico, dove è stata scoperta una lapide commemorativa con la preghiera di Franco Ciampitti.

“Il 10 settembre- ha sottolineato il sindaco Piero Castrataro –  rappresenta sempre una giornata di particolare riflessione per gli isernini. Commoventi, anche in questo 80° anniversario del bombardamento, le commemorazioni in ricordo delle vittime.

Quest’anno ho voluto lanciare un messaggio di speranza, perché è dalla determinazione, dalla forza, dalla fierezza e dal coraggio del nostro popolo che è stata riaffermata l’identità della città. Un’identità riuscita ad andare oltre le ferite dei bombardamenti.

Che il confronto prevalga sullo scontro, la difesa della vita umana sull’offesa, il rispetto delle culture sul loro abbandono. È questa la missione che ci unisce, l’orizzonte con cui costruire il futuro”.

Nel suo discorso, il primo cittadino ha esteso la sua riflessione al particolare momento storico che stiamo vivendo. “In particolare – ha detto – penso alla guerra in Ucraina che prosegue da quasi due anni sotto gli occhi ormai disattenti del resto del pianeta. Ma questa guerra esiste e persiste, costringendo gli uomini a combattere e le donne, bambini e anziani a fuggire dalle bombe. La guerra – ha evidenziato infine Castrataro – non è mai la soluzione. Non lo era ieri, non lo è oggi e non lo sarà domani”.

Deborah

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