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Nomina di Romagnuolo, Toma prosciolto dall’accusa di abuso d’ufficio: “Il fatto non sussiste”

Oggi il pronunciamento del giudice per l’udienza preliminare. All’ex governatore e agli ex assessori era stato notificato un avviso di garanzia, in merito alla scelta di indicare l’ex consigliere alla carica di commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Campobasso-Bojano


CAMPOBASSO. “Il fatto non sussiste”. Non luogo a procedere, secondo il Gup, nell’udienza preliminare che si è svolta oggi al Tribunale di Campobasso, a carico dell’ex governatore del Molise Donato Toma, per il quale era stato chiesto il processo, con l’accusa di abuso d’ufficio, in relazione alla nomina dell’ex consigliere Nico Romaguolo a commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Campobasso-Bojano.

Stessa richiesta della Procura e identico pronunciamento del Giudice dell’udienza preliminare anche per gli ex assessori regionali in carica tra il 2020 e il 2021, Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Vincenzo Niro, Quintino Pallante, Michele Marone e Filomena Calenda, oltre che per lo stesso Romagnuolo.

Per l’accusa la nomina di Romagnuolo era avvenuta violando la legge in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati di controllo pubblico, perché non fu rispettato il periodo di due anni che deve intercorrere tra la cessazione di una carica di componente della Giunta o del Consiglio regionale e il conferimento di un incarico di amministratore di ente pubblico di livello regionale: Romagnuolo era stato consigliere regionale supplente tra il 2018 e il 2020.

Sempre secondo la Procura, la nomina avrebbe provocato un ingiusto vantaggio patrimoniale a Romagnuolo, consistito nell’emolumento previsto per lo svolgimento dell’incarico e arrecato inoltre un ingiusto danno ad altri, perché impossibilitati a concorrere per la nomina pur avendone i requisiti. La nomina di Romagnuolo era stata bocciata due anni fa dall’Autorità nazionale anticorruzione. 

Il pubblico ministero aveva contestato al presidente Toma e alla giunta regionale un avviso di garanzia per abuso d’ufficio, ma Toma aveva subito dichiarato di aver agito conformemente ai pareri di legittimità.

L’accusa era evidentemente infondata – il commento dell’ufficio stampa di Toma – Oggi l’esito dell’udienza conferma la correttezza dell’operato dell’ex presidente, il quale ha accolto la sentenza con soddisfazione e serenità, la stessa con la quale ha seguito la vicenda da principio, perché convinto della correttezza del proprio operato”.

Carmen

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