I genitori contestano le scelte del Comune e il consigliere Fabrizio annuncia un’interrogazione


ISERNIA. La parziale e temporanea riorganizzazione degli spazi scolastici disposta dall’amministrazione comunale di Isernia in vista dei lavori che interesseranno alcuni edifici, sta sollevando malumori da più parti. Ci sono genitori che contestano tale scelta e intanto il consigliere di opposizione Raimondo Fabrizio ha annunciato un’interrogazione.

“Il consiglio d’istituto della San Giovanni Bosco – si legge in una nota dei genitori che fanno parte del Cdi – è venuto a conoscenza delle intenzioni ai cambiamenti strutturali degli edifici scolastici fino a quel momento di pertinenza della San Giovanni Bosco solo il 31 agosto , come da verbale redatto. Dallo stesso verbale si evince che sia la reggente Lecci sia il Dsgia affermano di essere stati presenti in riunioni indette dal Comune sui fatti ed aver dato parere negativo riguardo le proposte dell’ ente. Con pec inviata al Comune in data 1 settembre 2023, la San Giovanni Bosco ha chiesto un confronto sui fatti, tra la componente genitori e l’ amministrazione. Confronto accettato e convocato il 4 settembre. Nel corso dell’incontro – riferiscono i genitori – l’ assessore al ramo Leda Ruggiero, ha asserito che nelle riunioni intercorse con allora la reggente Lecci e il dirigente Caccioppoli tutti erano d’accordo sulle proposte e le modifiche da attuare. Di questi incontri sembrerebbe non esistere convocazione, né documenti ufficiali. Data la discordanza delle informazioni che la componente genitore del consiglio d’ istituto si trova a dover gestire, ha deciso di richiedere l’ accesso ai verbali delle assemblee svolte tra ente e dirigenti. Al contempo si richiedono le perizie favorevoli, qualora ci fossero, del responsabile della sicurezza della San Giovanni Bosco ad acconsentire a modifiche strutturali sulle 2 strutture oggetto dei lavori, dato che in passato, quando si necessitava di ulteriori spazi (insieme al parere dell’ ufficio tecnico, come sempre facilmente consultabile dai verbali agli atti) mai nessuna modifica strutturale è stata mai permessa in nome della sicurezza degli alunni . Si sottolinea che nell’ incontro tra amministrazione e Consiglio d’istituto, quest’ ultimo ha proposto diverse iniziative.

Prima tra tutte – si evidenzia nella nota – la condivisione degli spazi dell’ edificio rosa, attualmente occupato da uffici di segreteria della San Giovanni Bosco e da 2 classi della secondaria di 1 grado, relegate li proprio in virtù del diniego precedente a modificare il polo. Una situazione temporanea che dura da 4 anni, con gravi problemi di didattica. Tale proposta era per rendere un’ unica sede a servizio di entrambe le segreterie scolastiche che sottolineiamo è la motivazione dietro la quale tali decisioni si basano poiché attualmente gli uffici di cui prima della Giovanni XXIII sono allocati nell’ edificio sottoposto agli imminenti lavori. A quanto pare il problema insormontabile sarebbe la collocazione dell’ archivio della Giovanni XXIII che ad oggi ci chiediamo incuriositi quanto grande sia. Nessuno ha tenuto in considerazione lo smembramento della primaria della San Giovanni Bosco, che avrà due classi costrette a spostarsi nel nuovo polo, i cui lavori non sono ancora eseguiti e di cui non vi è certezza. Lo stesso dicasi per le classi della San Pietro Celestino che dovrebbero essere trasferite nell’ara Pip di Miranda, in uno stabile ancora temporaneamente adibito a scuola dell’infanzia della San Giovanni Bosco. Nessuno, ha avuto la dovuta considerazione per l’attività didattica frammentata e per i bambino che si vedono spostati impropriamente, mentre tutti si sono preoccupati di collocare in maniera idonea l’archivio della Giovanni XXIII”.

raimondo fabrizio

E in particolare sul trasferimento delle classi della San Pietro Celestino, si registra anche l’intervento del consigliere comunale di opposizione Raimondo Fabrizio, che ha annunciato una nuova interrogazione sulla questione. “Una scelta scellerata – ha detto – Si tolgono gli alunni dalla scuola più sicura della città per trasferirli nell’area Pip. È l’ennesima dimostrazione di disinteresse nei confronti delle borgate. È inutile – ha detto infine – promuovere serate teatrali, quando poi si tolgono i servizi!”.