L’intervento del capogruppo del Pd in Consiglio comunale: “La Regione eviti di pensare di fare cassa vendendo il futuro urbanistico di Campobasso”


CAMPOBASSO. “Se dovessimo descrivere con un monumento simbolo il fallimento politico/amministrativo del Molise, basterebbe pensare al Roxy di Campobasso”. Così Giose Trivisonno capogruppo Pd Consiglio Comunale Campobasso che contesta duramente la scelta della Giunta regionale di mettere in vendita la struttura.

“La Regione a guida Michele Iorio  – ricorda l’esponente Dem – lo comprò dal privato, per circa 7 milioni di euro, nel 2010 (non fu un affare per il pubblico). Oggi la Regione, con Iorio assessore, vuole venderlo. Posizioni schizofreniche, alle quali si aggiunge quella di Toma, che promise i soldi necessari per l’abbattimento nel 2020. Insomma, una ‘schifezza’ gestionale, politica, economica, amministrativa ed urbanistica, alla quale va messa la parola fine. unica soluzione per il Roxy, ad oggi, resta l’abbattimento dello stesso e il recupero di quell’area, con una regia pubblica.  Vendere il Roxy per consentire a qualche privato di edificarci? Un grave errore.

La Regione Molise eviti di pensare di fare cassa vendendo il futuro urbanistico della città di Campobasso. Nessuno, neppure Roberti, può trattare il capoluogo come una riserva utile a ripianare i danni (economici) fatti dai soliti noti, con cui oggi governa.

Presenterò una mozione in consiglio comunale: chiederemo alla giunta regionale di evitare idee malsane come questa ed, anzi, di trovare i soldi per abbattere il Roxy e restituire l’area alla città. All’Hotel Roxy ha albergato per anni la mala gestione regionale – evidenzia infine Trivisonno –  Va messa la parola fine a questo scempio”.

L’ex Hotel Roxy , di proprietà regionale, è stato inserito dalla Giunta regionale nel Piano delle alienazioni immobiliari per un valore di 6 milioni di euro. L’Esecutivo, inoltre, con propria delibera ha disposto l’inventariazione del bene, aderendo all’avviso di manifestazione d’interesse, bandito dalla ‘Invimit Sgr Spa’.

“Tali valutazioni – è spiegato nel documento – si ritengono più che mai opportune, se non necessarie, anche in considerazione di un prolungato stato di disuso negli anni dell’immobile, rispetto al quale anche le finalità istituzionali e strumentali connesse al suo acquisto sono sinora venute meno, inducendo, pertanto, ad aggiornare e, se del caso, rivedere le relative strategie patrimoniali di medio-lungo periodo”.