FRANCAVILLA/ISERNIA. C’è anche un imprenditore isernino di 56 anni tra le 4 persone finite al centro dell’inchiesta della Procura di Chieti che ha portato al sequestro del cimitero di Francavilla al Mare. Un provvedimento che si è reso necessario per consentie di eseguire le indagini che sono già in corso.
Secondo quanto apprende l’Ansa il decreto di sequestro, firmato dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani, vede indagate quattro persone per i reati di gestione o realizzazione di discarica non autorizzata, soppressione di cadavere e frode nelle pubbliche forniture.
Indagate inoltre due società per responsabilità amministrativa. Alcune aree del cimitero di Francavilla al Mare erano state sequestrate e ispezionate lo scorso 10 luglio e dagli scavi erano emersi resti e parti di bare in cui erano custodite salme, ma anche parti di cadaveri provenienti da tombe che non è stato possibile identificare. Rifiuti provenienti da lavorazioni edili sarebbero stati interrati nell’area di ampliamento del cimitero. Con il sequestro dovranno essere eseguiti una pluralità di accertamenti.
Sempre in base al provvedimento, che include l’area di cantiere, è possibile eseguire le sole tumulazioni e con la presenza degli stretti congiunti. Il sequestro è stato eseguito dai carabinieri.
Come riporta Il Centro, oltre all’imprenditore isernino titolare della ditta nel registro degli indagati figurano il presidente del Consiglio comunale di Chieti Luigi Febo nella sua veste di direttore dei lavori per l’ampliamento del camposanto, un dipendente della ditta e l’archietto del Comune.
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