Il commento alla sentenza della Corte di Cassazione: “Non si cambiano le regole del gioco durante la partita”


CAMPOBASSO. “La Corte Suprema di Cassazione, ribaltando i verdetti dei primi due gradi di giudizio, ha accertato il mio diritto a ricoprire la carica di consigliere regionale durante la XII legislatura”. Paola Matteo commenta la sua battaglia giudiziaria che si è conclusa con l’accoglimento della sua istanza.

“Seppur nulla e nessuno mi potrà restituire il tempo perso e il danno subito -scrive – sono comunque soddisfatta di aver combattuto una lunga ed estenuante battaglia volta all’affermazione di un principio sacrosanto: le regole del gioco non si cambiano a gara in corso. Dovevo combattere per i miei figli, i miei alunni e, soprattutto, per i cittadini, che avevano visto leso il loro diritto di essere rappresentati da chi avevano scelto in cabina elettorale.
Non si cambiano le regole del gioco durante una partita: è illegittimo. Ed è stato accertato. Su questo almeno dovremmo tutti convenire. Vi fidereste, infatti, di un arbitro che, a partita in corso, decidesse di cambiare le regole del gioco?
In una regione seria, questo non dovrebbe certo accadere. Per tale motivo, insieme ai colleghi Tedeschi, Scarabeo e Di Sandro, sempre al mio fianco, e ai miei avvocati Zezza, Ruta e Romano, che ringrazio per la loro professionalità, non ci siamo mai arresi. È stata una battaglia di principio. Da mamma e da insegnante, avevo il dovere di dare il mio contributo e, soprattutto, di dare un esempio educativo corretto e di combattere per i valori in cui credo.
I giovani non hanno bisogno di sermoni ma di esempi di onestà e piccoli grandi gesti di coraggio, perché come diceva Ernest Hemingway ‘il mondo è un bel posto e vale la pena combattere per esso’”.