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Insieme ad altri tre imputati è accusato di aver raggirato banche e società di leasing per impossessarsi di 25 auto pagate in minima parte e poi rivendute


PERUGIA/ISERNIA. C’è anche un isernino tra le quattro persone finite sotto processo a Perugia perché accusate di aver truffato banche e società di leasing per impossessarsi di 25 auto pagate in minima parte e poi rivendute. Il valore delle supercar si aggira intorno agli 850mila euro.

Come riporta Umbria 24, i reati contestati dalla Procura vanno dall’associazione per delinquere alla truffa, ma anche appropriazione indebita e la bancarotta.

I quattro imputati “si associavano tra loro al fine di commettere una serie indeterminata di reati di truffa e appropriazione indebita ai danni di istituti di credito, società commerciali e società di leasing”,

Nel mirino degli inquirenti c’è una società di Umbertide “solo all’apparenza operativa ma con sede inesistente”. Come precisa il pm “sorge infatti solo un casolare di montagna diroccato, isolato e in stato di abbandono”.

Per chi indaga i finanziamenti sono stati ottenuti “facendo apparire, mediante presentazione di bilanci ed altri documenti falsi, una florida realtà aziendale con 24 dipendenti e un fatturato superiore ai cinque milioni di euro, hanno conseguito il possesso di 25 autovetture dalle società di leasing, e dopo aver pagato solo le rate iniziali del contratto di locazione finanziaria, omettevano gli ulteriori pagamenti, rimanendo in possesso dei veicoli locati che rivendevano o tentavano di rivendere a terzi”

La vicenda risale al periodo che va dal 2017 al 2018. Inoltre i quattro imputati – originari di Isernia, Chieti, L’Aquila e Teramo – “distraevano, occultavano o dissipavano in tutto o in parte i beni della società fallita cagionando pregiudizio ai creditori”.

La prossima udienza è in calendario a novembre.