Ora si apre una riflessione seria: dopo i fasti del passato, il brand non funziona più e si riparte dal radicamento sul territorio


CAMPOBASSO. Si è consumata nel silenzio generale, ma l’agognata resa dei conti nel Movimento Cinque Stelle all’indomani della debacle elettorale c’è stata. E i contorni della vicenda li riporta stamane Primo Piano Molise, che ha intervistato il coordinatore regionale pentastellato Antonio Federico.

L’ex deputato racconta di aver rassegnato le sue dimissioni dall’incarico il giorno dopo le Regionali, ma il presidente del partito Giuseppe Conte le avrebbe rifiutate chiedendogli di riflettere e di rimandare ogni decisione ad una riunione successiva, allargata anche agli altri esponenti di spicco del Movimento.

Riunione che, si apprende, si è tenuta ieri mattina. Presenti così pure gli eletti Gravina, Primiani e Greco ma anche Manzo, in qualità di coordinatrice provinciale alla stregua di Greco, e il capogruppo a Campobasso Vinciguerra. Nella circostanza sarebbe stata rinnovata la fiducia a Federico, “generalizzando” le responsabilità della sconfitta e aprendo di conseguenza una profonda riflessione, anche in vista delle Amministrative del prossimo anno nel capoluogo.     

L’assemblea avrebbe preso atto che il brand pentastellato non funziona più (e un consenso del solo 7% ne è la prova lampante, ndr) e che è quindi necessario costruire la classe dirigente sempre dal basso, cercando il radicamento sul territorio e tentando di recuperare, magari, pure i fuoriusciti. Insomma, in casa Cinque Stelle è crisi nera ma è tempo di ripartire, su nuove basi.