Francesca Capozza

A fare la differenza è il nostro modo di approcciarci alla realtà quotidiana e relazionale


di Francesca Capozza*

ISERNIA. Estate, tempo di vacanze. Ma non per tutti. Anche chi non potrà assentarsi dal lavoro, o comunque non partirà per qualche meta turistica, può vivere un clima vacanziero? Assolutamente si. Gli ingredienti normalmente utili a ‘staccare’ dal tran tran quotidiano sono la leggerezza, il relax ed il divertimento.

È il nostro atteggiamento mentale che ci può permettere di costruire e vivere queste cruciali sensazioni ed emozioni, utili a ‘rigenerarci’ dopo un anno di impegni. Infatti, paradossalmente, potremmo recarci nella località più gettonata e ricercata, ma portare con noi pessimismo, insofferenza, impazienza, nervosismo, difficoltà relazionali che porterebbero a non godere minimamente della bella opportunità, ma a fare un pieno di distress da riportarci anche a casa. A fare la differenza quindi è il nostro modo di approcciarci alla realtà quotidiana e relazionale.

È il momento giusto allora per regalarci del tempo per noi stessi, per alimentare le nostre emozioni funzionali e le nostre relazioni piacevoli. Come? Dilatare, ad esempio, i tempi di svolgimento delle nostre azioni quotidiane, non più marcate dalla fretta del frenetismo che ci può perseguitare durante l’anno. E quindi, dedicare più tempo al mattino al momento della colazione, che rappresenta il nostro benvenuto al nuovo giorno, all’insegna della calma e dell’assaporamento del silenzio e del gusto. Prenderci cura del nostro corpo durante la toilette quotidiana, scegliere piacevolmente i vestiti che più ci piacciono nel nostro guardaroba. Affrontare la giornata lavorativa creando più momenti di ‘stacco’ e di socializzazione con l’altro, ad es. una piacevole pausa caffè. Vivere il bello che le città offrono nel periodo estivo: sagre, eventi sportivi, artistici, musicali. Raggiungere ogni sera un paese diverso per partecipare a tali eventi, permette anche di visitare luoghi nuovi e quindi di immergersi in esperienze di natura, architettura, arti e tradizioni che non conoscevamo, arricchendoci così di nuove opportunità di apprendimento.

Dedicare il tempo libero alle attività che ci piacciono (leggere un libro, fare una passeggiata, godersi il ‘dolce far niente’ su una panchina al fresco o sul divano di casa propria, noleggiare quel film che volevamo da tempo vedere, fare una passeggiata, del movimento, una visita guidata ai luoghi suggestivi del nostro territorio). Creare occasioni di socializzazione con amici, circondandoci delle persone che ci fanno stare bene. E per i bimbi: regaliamo loro l’ ‘otium’, ovvero quello spazio di ‘disimpegno’ che siano liberi di riempire come meglio desiderano secondo la loro creatività e fantasia, life skills fondamentali nel percorso della loro crescita e che possiamo promuovere con facilità astenendoci, quando possibile, dal sostituirci a loro nel programmare le modalità di impiego del loro tempo e di divertimento.

*psicologa, psicoterapeuta