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Regionali, Bonaccini: “Il centrodestra ha fallito. Toma usato come agnello sacrificale”

Il presidente del Pd a Isernia: “Non ricandidare il governatore uscente è la dimostrazione che hanno dato di se stessi un giudizio negativo”. E su Gravina: “È il miglior candidato possibile”


di Deborah Di Vincenzo

ISERNIA. Il centrodestra ha fallito e Toma è stato usato come agnello sacrificale. Lo ha detto il presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, questa sera a Isernia per sostenere  la candidatura di Roberto Gravina a presidente della Regione Molise. Insieme a lui l’aspirante governatore del centrosinistra per l’incontro sulla terrazza del Bar Centrale.

“Se fossi un molisano non penserei tanto a cosa accade a livello nazionale – ha detto –  come accadde tre anni fa in Emilia Romagna. Chi andò a votare non pensò a cosa sarebbe accaduto a Roma. Votarono per noi tanti elettori Cinque Stelle che non erano in coalizione e anche persone di centrodestra, perché pensarono al loro futuro, a quello dei loro figli, della loro famiglia e della loro impresa. Credo che i molisani debbano discutere di questo. A me pare che non ci sia proprio partita tra la qualità e il profilo amministrativo dei due candidati.

Per quasi sei anni – ha ricordato – sono stato presidente della Conferenza delle Regioni, ho lavorato anche con Toma e abbiamo anche lavorato bene. Ma il giudizio su questa amministrazione lo hanno dato loro, compresi quelli che hanno governato con lui. Perché usare come agnello sacrificale il presidente e persino vergognarsi di ricandidarlo, per poi candidarsi tutti gli altri è la dimostrazione che hanno dato di se stessi un  giudizio negativo e pesante. Altrimenti ricandidi il comandante in capo. Non può essere che chi ha lavorato con lui poi ne dia un giudizio differente. Già questo dà l’idea che hanno fallito. E quindi io credo che serva un cambio di passo strutturale”.

Poi un passaggio sulla sanità pubblica, tra i temi più ‘caldi’ di questa campagna elettorale che sta per concludersi. “Così non può andare – ha affermato – Perché se ci sono tre quarti delle Regioni con i conti in rosso siamo di fronte a un problema nazionale. Se a Isernia c’è un operaio che guadagna mille euro al mese, ma magari ha la moglie disoccupata e il figlio precario e si ritrova che da Roma – perché questo sta accadendo – si taglia la sanità pubblica penso che indipendentemente dal voto alle Politiche un ragionamento sul se avremo più o meno sanità pubblica lo dovremmo fare. Noi siamo quelli che pensano che il diritto all’istruzione e alla salute debba essere garantito in via prioritaria dal pubblico e dello Stato perché vogliamo che una persona povera abbia lo stesso diritto di curarsi di una persona ricca. E attenti nelle aree interne come queste. Hanno già deciso che, sulla scuola, si andrà verso la riduzione del dimensionamento scolastico. Significa che nelle città avremo le classi-pollaio, ma nelle aree interne si taglierà sulle classi e addirittura sulle scuole. Questo vuol dire che tra qualche tempo alcune scuole chiuderanno. E se chiudono le scuole e i servizi sanitari in un territorio come questo è chiaro che la qualità della vita si abbasserà ulteriormente.

E ancora. Sulle infrastrutture ha ribadito la necessità di una “infrastrutturazione più rapida, più comoda e anche più sostenibile. E che consenta di avere parti di un territorio come questo che possano attrarre investimenti e scommettere sul turismo come è giusto che sia”.

Infine, il ruolo del Partito democratico. “Da presidente – ha affermato – dico che mi interessa relativamente poco che il Pd sia il primo partito se si perdono le elezioni. Da presidente spero che sia il primo partito ovunque si voti, ma a condizione che porti voti per vincere una sfida più grande che è quella di chi vince e il giorno dopo governa. E quindi il Pd è al servizio del candidato. Non cerca una sua strada indipendentemente da come andrà il candidato presidente. No. Abbiamo deciso di scommettere su Gravina, anche se potevamo avanzare proposte che partivano anche da donne e uomini del Pd, perché in Molise ne abbiamo di figure che potevano autorevolmente essere candidate. Ma noi abbiamo pensato che Roberto Gravina fosse il miglior candidato possibile. E quando si è generosi – ha detto infine –  solitamente si viene anche premiati”.

Deborah

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