Un lavoro imponente, quello realizzato da Adelchi Battista e Giuseppe Colella, per far luce su una delle vicende più oscure e misteriose del dopoguerra italiano


CAMPOBASSO. La misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, una delle vicende più oscure e misteriose del dopoguerra italiano, in un’opera in sei volumi realizzata da da due scrittori e studiosi molisani, Adelchi Battista e Giuseppe Colella, in edicola ogni giovedì fino al 27 luglio con il Corriere della Sera.

Un lavoro imponente, frutto di un grande lavoro di ricostruzione e approfondimento, per dipanare tutti gli aspetti di un’inchiesta che fino ad oggi ha lasciato troppi elementi irrisolti. Una spy story all’ombra del Vaticano, perché dal Vaticano il 22 giugno del 1983 sparì la quindicenne Emanuela Orlandi, figlia di un alto dipendente della Santa Sede. Domani, per i 40 anni dalla sparizione della giovane, l’uscita del primo volume, ‘Come in cielo così in terra’.

“Non è questa la sede per raccontare la mole di documenti, trascrizioni, diari, brogliacci, libri e pubblicazioni, interviste, articoli dossier più o meno segreti che abbiamo dovuto studiare: tanti e ben più prestigiosi autori, commentatori e storici prima di noi hanno fatto lavori eccellenti e hanno aperto strade di enorme interesse sulla vicenda – ha scritto sulla sua pagina Facebook Adelchi Battista – – Noi abbiamo squadernato tutta la enorme produzione sul tavolo e abbiamo ricostruito l’universo di quegli anni un pezzettino alla volta, tentando una strada nuova, a metà tra la letteratura e la storiografia, il documentario e la sceneggiatura. Mi si permetta di aggiungere che io e Giuseppe sappiamo bene di esserci infilati in un ginepraio che ancora oggi scatena polemiche a più non posso, accuse reciproche e malumori. La nostra idea è stata perciò quella di organizzare percorsi alternativi senza giudizi o preconcetti, tentando una storicizzazione che evita il paradigma, per quanto possibile, di una verità preconfezionata che elimina alla radice tutto ciò che la contraddice. Per noi Emanuela è il testamento di una generazione, la sua rimozione forzata dalla vita civile e sociale di una nazione, e la sottrazione dei suoi veri e propri diritti umani”.