Nel weekend della fiera superate le 50mila presenze nella città adriatica: appassionati da tutto il Molise. ‘Quei due sul Server’ puntano su condivisione e community e stravincono, regalando al Molise il suo primo vero ‘comicon’. GUARDA LE FOTO


di Pietro Ranieri

TERMOLI. “Spesso ci siamo dovuti quasi svegliare da quello che sembrava un sogno: ma siamo davvero in Molise?”. Questa frase riassume bene l’ultimo weekend appena trascorso a Termoli, e l’hanno pronunciata stanchi e increduli sul palco in piazza Vittorio Veneto Mario Palladino e Nicola Palmieri – in arte Synergo e Redez – organizzatori del Termoli Comics&Games. Una scommessa che, a posteriori, è stata sicuramente vinta.

Sono almeno dieci anni che i due – famosissimi YouTuber, dove grazie a ‘Quei due sul Server’ contano una community da circa un milione e mezzo di appassionati – tentano di realizzare un evento del genere. Ci fu un primo timido passo, tempo fa. Niente a che vedere con quanto fatto oggi. Palladino e Palmieri mettono in campo tutta la loro forza mediatica, le connessioni costruite negli anni, le amicizie, le collaborazioni con altri colleghi. E portano in Molise alcuni dei più importanti content creator italiani: Sabaku, Fraws del collettivo ‘Parliamo di Videogiochi’, e Yotobi in primis, questo solo per citarne alcuni, i più noti anche al di fuori della bolla di appassionati. E di conseguenza hanno mosso una folla incredibile, forse inaspettata di persone, tutte dirette a Termoli per il weekend con i loro beniamini.

Si, perché chiunque pensi che fumetti, videogiochi, cosplay, cinema di supereroi e fantascienza siano argomenti di nicchia, per pochi amanti del genere, farebbe meglio a ricredersi. Per questi tre giorni, le prime stime del Comune parlano di circa 30mila persone arrivate a Termoli da tutta Italia (ma l’organizzazione dice oltre 50mila). Mosse dal potere della condivisione, da una grande passione, l’unica cosa in grado di creare community così solide. Il carisma e la bravura di Palladino e Palmieri fanno il resto, con più di dieci anni di lavoro nell’ambiente a sugellare il tutto.

Certo non è stato facile. Strutturare un intero festival di questa levatura è complesso, anche per penetrare in una certa ritrosia culturale tutta molisana, forse. Eppure, perfino in questo si è radicato il seme del successo dell’evento: nella sua dimensione. E non si deve intendere nel senso puramente spaziale, ma anche emozionale. Lo scenario termolese ha consentito infatti di esprimere la ‘molisanità’ in tutto il suo splendore. Gli organizzatori hanno raccontato spesso, sia sul palco che sui social, gli infiniti attestati di stima giunti dagli ospiti, dai visitatori e dagli stessi cittadini, che mai si sarebbero aspettati un’invasione così pacifica e amabile di ragazze e ragazzi colorati, educati, rispettosi. Tutti loro hanno potuto toccare con mano la bellezza non solo della cittadina adriatica, ma del Molise nella sua interezza, che va ben oltre quella puramente paesaggistica e sconfina ampiamente in quella umana. Una cosa che anche chi ci vive spesso tende a dimenticare.

Esperimento riuscito, a tutti i livelli: gli eventi con ospiti e i talk hanno sempre visto il pienone sotto al palco. Il centro storico, dov’erano situati gli espositori, era un viavai continuo di gente. L’associazione Larinella, che si occupa di organizzare il Carnevale storico di Larino, ha abbellito l’intera città con installazioni uniche prese dai ‘giganti di cartapesta’. Palmieri ha anche confessato di essersi commosso quando ha visto il logo dell’evento, realizzato appositamente dai maestri artigiani per decorare la facciata del Castello Svevo. Un’artist alley piena di talenti provenienti da diverse accademie italiane e case editrici. Perfino la gara cosplay è stata un successo, con oltre venti partecipanti arrivati a Termoli da ogni dove.

“Termoli – ha commentato l’assessore comunale alla Cultura Michele Barile – ha offerto un colpo d’occhio stupendo con il primo grande evento rientrante nel cartellone dell’Estate Termolese. In città nel primo vero weekend di mare, le vie del centro sono state invase da amanti del genere e da tanti curiosi che si sono mischiati alla folla per partecipare alla prima edizione di Termoli Comics&Games. Per quanto visto non posso che ringraziare gli organizzatori Nicola Palmieri e Mario Palladino, e tutti i loro collaboratori, che si sono messi a disposizione per la buona riuscita dell’evento che ha subito colpito nel segno dando, a livello mediatico, molta visibilità alla nostra città”.

Ci sarebbe tanto altro da raccontare. L’immagine più bella resta forse quella dei concerti, dove un pubblico incredibilmente eterogeneo – per generazione, passioni, culture, provenienza – si è goduto le esibizioni delle band sul palco. Le sigle dei cartoni animati (magistralmente interpretate dalla cover band I Cartoni Animali), come insegna Cristina D’Avena, sono capaci di mettere tutti d’accordo. Ma anche il sound dei BardoMagno ha saputo conquistare pure chi si trovava a passare per caso. Perfino l’after party in spiaggia, tutte le sere, era partecipato e piacevolissimo. E alla fine si ritorna a casa con una piacevole sensazione addosso: quella di aver assistito alla nascita di qualcosa di bello. La prima, vera fiera del fumetto tutta, squisitamente, dall’inizio alla fine, molisana. Restano nel cuore le parole del padre di Palladino, incontrato per caso tra la folla, sotto al palco, mentre sul palco c’è il figlio con uno spettacolo di stand-up. Molti compaesani si fermano per salutarlo, stringerli la mano, fargli i complimenti. “Tuo figlio ha fatto una cosa bellissima!”, dicono. E lui, quando ci presentiamo dicendo di venire da Isernia, spiega: “Siamo tutti molisani. Se ci dividiamo tra noi, non faremo mai niente di bello. E a parte le cretinate di Mario sul palco – scherza, ma si guarda attorno orgoglioso prima di congedarsi – questa… questa è proprio una bella cosa”.