Conferenza stampa a Campobasso del segretario generale del Sindacato Polizia penitenziaria Spp


CAMPOBASSO. La protesta che si è verificata qualche giorno fa, nel carcere di Larino, è lo specchio della situazione carceraria che interessa il Molise. Lo ha detto il segretario generale del Sindacato Polizia penitenziaria Spp, Aldo Di Giacomo, in una conferenza stampa davanti al carcere di Campobasso.

“Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata, soprattutto nel carcere di Larino – le parole di Di Giacomo – C’è questo clima di buonismo che aleggia in tutti gli istituti penitenziari e che contrasta con la situazione generale, visto che nelle carceri italiane solo nelle ultime due settimane sono stati ritrovati due chili di cocaina. Nel frattempo sono aumentati gli eventi critici, detenuti che si picchiano tra di loro o che picchiano gli agenti di polizia penitenziaria”.

E se la situazione nel carcere di Campobasso è relativamente più tranquilla “ci sono ordinari, con collaboratori di giustizia diciamo così meno chiassosi”, il carcere di Larino, che è anche il più sovraffollato, registra una situazione più critica. “A Larino – il chiarimento – c’è una diversa tipologia di detenuti e questo si è evidenziato con la manifestazione di protesta dei giorni scorsi, che qualche anno fa sarebbe stata considerata una megarivolta, ma che oggi vista la situazione delle carceri italiani è stata etichettata come una semplice protesta, con i detenuti che non sono voluti rientrare in cella e hanno fatto delle richieste al magistrato di sorveglianza”.

Alcuni dati positivi però ci sono. Sono meno i cellulari ritrovati in carcere, così come la droga, anche se la situazione va continuamente attenzionata. Per Di Giacomo tuttavia il problema più grande riguarda la carenza del personale: a Larino servirebbero 40 agenti in più, a Campobasso una ventina, meno complessa la situazione nel più piccolo carcere di Isernia.

“Ne ho parlato con il Ministero: a luglio arriveranno in Molise 11 nuovi agenti. Un numero insufficiente a far fronte alla carenza che si accentuerà entro marzo del prossimo anno, quando andranno in pensione 9 persone. Praticamente ci ci troveremo con situazione simile a quella di oggi – ha concluso Aldo Di Giacomo – C’è bisogno che il Governo e la politica puntino attenzione alla situazione degli istituti penitenziari, dando anche attenzione alle regioni più piccole, visto che quello che è accaduto a Larino è il primo campanello d’allarme di un clima che si annuncia acceso”.

C.S.