Il tribunale di Isernia
Il tribunale di Isernia

Interrogatorio di garanzia questo pomeriggio per il 32enne e la sua compagna arrestati dalla Squadra Mobile di Isernia. Confermate le misure cautelari: lui resta in carcere, lei ai domiciliari


ISERNIA. Hanno fornito la loro versione dei fatti, rispondendo alle domande del gip del Tribunale di Isernia, i due indagati nell’ambito dell’indagine della Squadra Mobile relativa allo spaccio di droga, soprattutto cocaina, in provincia di Isernia e in particolare nell’area venafrana.

Si è tenuto questo pomeriggio l’interrogatorio di garanzia per il 32enne di Venafro, ritenuto dagli inquirenti il maggior trafficante di stupefacenti in provincia, e per la sua compagna. Entrambi – arrestati al termine del blitz di ieri – sono assistiti dall’avvocato Gianluca Giammatteo.

Il giudice intanto ha convalidato le misure cautelari scattate nei loro confronti: lui resta in carcere, lei ai domiciliari.

Pesanti le accuse formulate nei confronti del 32enne. Le indagini, coordinate dalla Procura, sono cominciate lo scorso mese di gennaio. Ad aprile il primo blitz che ha portato all’arresto di due giovani trovati in possesso di 371 grammi di cocaina.

I successivi accertamenti hanno portato gli investigatori a ipotizzare che i due detenessero la droga per conto del 32enne. Infatti, secondo quanto ricostruito da chi indaga, si recava spesso a casa della coppia – anche nel cuore della notte – probabilmente per prelevare le sole dosi necessarie al successivo spaccio.  Ottenuti gli elementi utili per procedere, ieri è scattato il secondo blitz. Il 32enne è stato fermato fuori dalla sua abitazione. Poi è scattata la perquisizione nella casa dove convive con la compagna. Lì i poliziotti hanno trovato ulteriori 17 grammi di cocaina, già divisa in dosi, 900 grammi di hashish. Trovati anche 8.500 euro in contanti, somma ritenuta provento dello spaccio

L’ulteriore sequestro di droga ha fatto scattare l’arresto in flagranza di reato per il 32enne, già comunque destinatario della custodia cautelare in carcere disposta per i fatti di aprile. Nei guai, si diceva, anche la compagna in quanto indiziata di essere consapevole dell’attività del suo fidanzato.

Deb.Div.