Tracciato il bilancio di un anno di attività


CAMPOBASSO/ISERNIA. Sei attività commerciali chiuse e sequestri per circa 600mila euro. Sono questi alcuni dei dati più significativi dell’attività svolta dal Nas in Molise nell’ultimo anno per garantire sicurezza alimentare.

Inoltre, nel dettaglio, sono stati eseguiti723 controlli, di cui 262 non conformi. Esaminati poi 75 campioni di alimenti. Sono in totale 256 gli operatori del settore alimentari segnalati all’Autorità Amministrativa, mentre per 21 operatori è scattata la denuncia all’ Autorità Giudiziaria. In totale sono state contestate 21 violazioni di carattere penale e 300 di carattere ammnistrativo.

Le violazioni più ricorrenti sono riferite all’omessa tracciabilità-rintracciabilità dei prodotti alimentari, frode in commercio, cattivo stato di conservazione degli alimenti e carenze igienicosanitarie e strutturali.

Il bilancio è stato tracciato oggi 7 giugno in occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, iniziativa internazionale istituita nel 2019 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e Codex Alimentarius e dal Ministero della Salute – Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione.

Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, mediante l’azione giornaliera sull’intero territorio nazionale, da oltre 60 anni è impegnato nell’attenta vigilanza del settore alimentare per il rispetto delle norme poste a tutela della salute dei cittadini.

In particolare, nelle ultime settimane, è stata eseguita una campagna di controllo mirata al contrasto delle forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti su ampie aree del territorio nazionale, spesso caratterizzati dall’assenza dei requisiti merceologici ed igienico-sanitari.

Le verifiche, effettuate presso grossisti e distributori di alimenti etnici sono state volte ad accertare le condizioni igienico-sanitarie e strutturali degli ambienti, l’attuazione delle procedure di sicurezza alimentare e tracciabilità, nonché la posizione contrattuale delle maestranze ed il possesso di un’adeguata formazione professionale.