Il sindacato denuncia come “politica e aziende utilizzino i soldi pubblici per i propri interessi”


CAMPOBASSO. Faisa Cisal Molise sul piede di guerra per le condizioni del trasporto pubblico regionale. Con una nota il segretario Emilio Santangelo denuncia l’arretratezza e l’inefficienza del settore, con il beneplacito della politica e delle aziende.

“Le aziende – afferma – pensano solo a fare utili, senza alcun obiettivo di miglioramento, sia nell’offerta del servizio sia nel rapporto con i dipendenti. La politica dal canto suo da un lato strizza l’occhio alle aziende per avere un aiuto elettorale, dall’altro minaccia una risoluzione contrattuale che non sembra in grado di perseguire, permettendo alle aziende di fare il comodo loro, senza controlli e sanzioni, a discapito dei lavoratori sempre più costretti a sopportare i soprusi e le ritorsioni dei datori di lavoro”.

“Oggi vogliamo portare all’attenzione della collettività un caso emblematico, – prosegue Santangelo – quello delle spese legali. Contrariamente a quanto previsto dalla legge (Reg. CE n.1370/07, art.4, comma 1/c), la Regione Molise ristorna le spese legali delle aziende del trasporto pubblico, addirittura le paga anche quando i comportamenti errati delle aziende causano oneri per spese legali. Esemplare è il caso di un’azienda che ha fatto causa alla Regione, ha perso in giudizio e le spese legali sono state sostenute dalla Regione stessa.

La regione giustifica che la verifica dei bilanci delle aziende porterebbe al recupero di tali somme, ma così non è mai successo, sia perché i revisori potrebbero anche non rilevare le sovrafatturazioni ed i minori incassi sia perché la precedente verifica si è conclusa con un credito mai recuperato dalla Regione.

Insomma il meccanismo è ben rodato, ma la questione non è solo economica, la presenza fissa dei numerosi consulenti legali nelle trattative o nei rapporti con la regione, rende difficile qualsiasi accordo, anche perché il legale non è utilizzato per la verifica di rispondenza degli atti alle normative, bensì per supportare le decisioni, spesso irrazionali e dispotiche, delle società (turni, fermate, transiti su strade vietate, obbligo dell’uso del mezzo privato, sanzioni, ecc…).

State sereni, – conclude sarcastico Santangelo – il futuro del Molise e del trasporto pubblico è pieno di speranza! …non per i dipendenti ed il cittadino”.