Da una delle tante storie di migranti italiani di inizio secolo nasce il testo teatrale di Diana Maddonni che gli alunni di Pesche dell’Istituto Molise Altissimo hanno portato in scena


Una valigia di cartone, dai colori screziati che vanno dal marrone bruciato al grigio verde, e uno spago per tenerla chiusa: è questo il simbolo del viaggio per antonomasia, un contenitore metaforico che racchiude esperienze, sogni, ricordi, timori. Al suo interno ogni cosa è importante. Contiene il passato. Contiene la speranza nel futuro. Contiene un pezzetto di chi la possiede. È la valigia dell’emigrante, della ‘Spartenza’, ovvero della partenza verso una terra e un futuro migliori, che esprime al tempo stesso lo strappo doloroso e lacerante dai propri affetti e dalle proprie radici.

Da una delle tante storie di migranti italiani di inizio secolo nasce il testo teatrale di Diana Maddonni, ‘La valigia di cartone’, che gli alunni di Pesche dell’Istituto Molise Altissimo hanno portato in scena nell’ambito di un progetto PON promosso dalla Dirigente scolastica, Maria Rosaria Vecchiarelli, e intitolato ‘I Pesc… Attori’. Le tutor del progetto, le docenti Mariella Di Carlo e Carmela Fuschino, con una lunga esperienza nella messa in scena di pièce teatrali, si sono avvalse della collaborazione di Diana Maddonni, regista e operatrice teatrale per bambini, e di Maurizio Delli Carpini, coreografo e curatore delle musiche.
Siamo nella prima metà del 1900 in un paesino montano del Molise, e la storia è appunto quella di una partenza, venata di amarezza, e di una separazione dettata dalla necessità e dallo spirito di rivalsa. Il protagonista, insofferente nei confronti di un lavoro duro e di una terra ingrata che non ripaga delle fatiche fatte, decide di partire per l’America, ma scopre ben presto che la vita altrove non è facile come sognava: il pregiudizio, l’ostilità della popolazione locale, la dignità calpestata e un’identità in frantumi sono il segno della sofferenza che accompagna sempre la figura del migrante; tra solitudine, integrazione inseguita o mancata, barlumi di solidarietà o reazioni di rifiuto e “respingimento”: un tema vecchio come l’umanità ma sempre attuale nelle motivazioni che spingono a partire, che coincidono il più delle volte con la difesa della vita o con la ricerca anelante di un mondo migliore.

L’allestimento dello spettacolo ‘La valigia di cartone’, preceduto da un laboratorio teatrale condotto magistralmente da Diana Maddonni e Maurizio Delli Carpini, è stato perciò per gli alunni dell’Istituto Molise Altissimo il mezzo per sperimentare, attraverso il gioco e la recitazione, la potenza evocativa che ogni storia ha in sé: la memoria di eventi brucianti (quelle dei nostri avi che lasciavano la propria terra) rivive attraverso il corpo, la voce e le emozioni degli attori.

Protagonisti indiscussi dell’iniziativa, che culminerà nello spettacolo proposto lunedì 5 giugno al cinema Lumière di Isernia, sono i bambini e i ragazzi della scuola di Pesche, che si sono aggiudicati il secondo premio del Festival teatro Scuola Altomonte, commuovendo gli spettatori e la giuria.