Categories: CULTURA & SPETTACOLI

Cultura e integrazione in uno scatto: Rofiyat trionfa al premio nazionale ‘Francesco Giampietri’

La 14enne ospite del centro Sai di Poggio Sannita è stata premiata per la foto intitolata ‘Chiesa di campagna’


POGGIO SANNITA. Cultura, integrazione e bellezza dei nostri borghi, questi i valori che emergono dal premio vinto da Rofiyat, seconda classificata , sezione Juniores , tema fotografia, al prestigioso premio nazionale dedicato alla memoria di Francesco Giampietri, noto filosofo, scrittore e docente universitario di Venafro, scomparso prematuramente qualche anno fa.

Rofiyat, ragazza di 14 anni, che frequenta la seconda media dell’istituto omnicomprensivo G. N. D’Agnillo vive a Poggio Sannita dal 2020, ospite del centro SAI di Poggio Sannita, insieme alla madre Aishat e a due fratelli John e Alidi .

“La ragazza – spiegano l’assistente sociale Marzia Mauro e l’informatore legale Giulio Ricci – è stata premiata per una foto intitolata “Chiesa di campagna” che rappresenta una delle chiese storiche di Poggio Sannita anche se ora chiusa ai fedeli, non ospitando più cerimonie religiose. Posizionata ai piedi del centro abitato, e circondata da ricchi uliveti, vero tesoro poggese, la chiesa, dedicata a Santa Maria delle grazie, nel periodo primaverile appare come uno scrigno circondato da una esplosione di colori, che caratterizzano una primavera, che quest’ anno, a dire la verità, è stata più sognata che apprezzata. Guardando lo spettacolo dall’alto, in particolare dalla discesa che dal paese porta alla chiesetta, sembra di immergersi in un quadro degno delle atmosfere di Paul Gauguin”.

Lo scatto, dalla motivazione di Daniela Sannipoli, presidente della sezione Molise juniores, ha favorevolmente impressionato e come si riporta nella motivazione “per quanto a primo impatto il taglio un poco sghembo possa far apparire lo scatto incerto, in realtà lo sguardo obliquo, unitamente a colori vivi eppure immalinconiti, rende lo scatto insospettabilmente comunicativo, quasi una istantanea della vita che trema”.

“E proprio la vita con tutte le sue complessità – evidenziano infine Moauro e Ricci – che regala emozioni come queste, sia alla famiglia che a tutto il gruppo che porta avanti da anni, con un certo successo, il progetto SAI che ha come scopo principale quello di dare un futuro migliore a ragazzi e famiglie che arrivano dall’estero, da situazioni molto difficili, ma possono diventare una risorsa strategica anche per il futuro delle nostre zone”.

Deborah

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