Si tratta di due coppie di rom, accusate di gestire un traffico di cocaina a Campobasso. Tra i clienti anche persone molto conosciute in città


CAMPOBASSO. Sono accusate di gestire un traffico di cocaina a Campobasso, restano in carcere le 4 persone, due coppie di rom, arrestate dai carabinieri nell’ambito dell’operazione ‘Friends’.

Il Tribunale del Riesame ha rigettato oggi i ricorsi presentati dai loro avvocati difensori, Nicolino Cristofaro, Stefano Sabatini ed Elena Verde, che avevano chiesto una misura cautelare meno afflittiva della custodia cautelare in carcere, disposta dal Gip del Tribunale di Campobasso, su richiesta della Dia del capoluogo.

A Campobasso, tra coloro che compravano la cocaina dalle due coppie ci sono anche personaggi molto in vista in città, tra cui politici e imprenditori. Tutti si recavano nell’abitazione di San Giovanni dei Gelsi che era diventata la centrale dello spaccio, con la droga che arrivava nel capoluogo regionale dal Basso Lazio.

Per mesi i carabinieri hanno intercettato gli spacciatori al telefono e con telecamere, piazzate nei pressi della casa usata per vendere gli stupefacenti. Visite continue, di giorno e di notte, come testimoniano i video degli investigatori. Le conversazioni inoltre rivelano il linguaggio in codice per chiedere la cocaina: si parla di ‘polli’, ‘birre’, ‘mezze birre’, ‘pacchetti di sigarette’, ‘persone’ e ‘amici’. Da quest’ultimo termine la scelta del nome dell’operazione ‘Friends’.

Oltre 2.000 le cessioni di stupefacente documentate nel corso delle indagini, come ha chiarito il procuratore capo del Tribunale di Campobasso Nicola D’Angelo. Non solo cocaina, ma anche eroina e marijuana.