Dopo che in primo grado quattro operai erano stati assolti dalle accuse di truffa aggravata e alterazione di strumenti di pagamento, ma non dall’associazione a delinquere


CAMPOBASSO. Clonavano le chiavette di pagamento dei distributori di bevande e snack utilizzati negli stabilimenti Fiat di Molise, Abruzzo e Puglia.

Per quattro degli operai coinvolti nell’operazione dei carabinieri di Termoli, denominata ‘Chiavetta magica’ e scattata a dicembre 2014, tra cui il presunto capo dell’organizzazione, il 18 maggio comincia il processo d’appello.

A presentare il ricorso, gli avvocati degli imputati, dopo che in primo grado il Tribunale di Larino ha assolto i quattro per vari capi di imputazione, tra cui la truffa aggravata e l’alterazione di strumenti di pagamento, ma non dall’associazione a delinquere.

Era l’8 dicembre del 2014 quando scattò l’operazione ’Chiavetta Magica’, coordinata dall’allora procuratore di Larino Ludovico Vaccaro. Furono 15 gli arresti tra Molise, Abruzzo e Puglia, a conclusione di una indagine sulla clonazione delle chiavette di pagamento per i distributori automatici di bevande utilizzati nelle aziende e negli uffici.