La Corte d’Appello di Campobasso si è uniformata a quanto stabilito dalla Cassazione in merito ai ricorsi di Tedeschi e Di Sandro


CAMPOBASSO. Anche Massimiliano Scarabeo deve rientrare in Consiglio regionale. Lo ha deciso, come confermato dal legale Vincenzo Iacovino, la Corte d’Appello di Campobasso che si è uniformata a quanto stabilito dalla Cassazione in merito ai ricorsi presentati da Antonio Tedeschi e Filoteo Di Sandro.

Le sentenze, come noto, hanno sancito che la nuova legge elettorale, che prevedeva l’eliminazione dell’istituto della surroga, non poteva essere applicata in corso d’opera.

Nell’aprile del 2020, il presidente della Giunta Donato Toma aveva estromesso dall’assise i consiglieri surrogati, tra cui appunto Massimiliano Scarabeo.

Effetto della decisione del Consiglio che votò per l’eliminazione dell’istituto della surroga, che consentiva ai primi dei non eletti di sedere tra i banchi di Palazzo D’Aimmo in sostituzione degli assessori.

In sostanza, la Corte d’Appello ha evidenziato che la questione verte su un diverso profilo, ossia sulla possibile efficacia dei mutamenti normativi in materia di incompatibilità, con riguardo alle legislature già in corso ed, in particolare, sull’efficacia del disposto della L.R. Molise del n. 1 del 2020, art. 11 con riguardo alle elezioni regionali svoltesi in Molise nel mese di aprile 2018. Deve ritenersi che tale disposizione disciplini solo per l’avvenire, con riguardo alle future tornate elettorali”.

La stessa Corte di Appello ha riconosciuto altresì anche la legittimazione passiva della Regione Molise condannando la stessa, unitamente al consigliere Nicola Cavaliere – scrivono dallo studio legale Iacovino e associati – al pagamento delle spese legali del doppio grado di giudizio. Sul presupposto che gli stessi “hanno continuato a resistere anche dopo le pronunce della Cassazione”.

Grande la soddisfazione di Massimiliano Scarabeo che non ha mai rinunciato a far valere i propri diritti innanzi alle competenti Autorità Giudiziarie di fronte all’ingiustizia subita e ringrazia i propri legali Vincenzo Iacovino, Antonella De Benedictis e Vincenzo Fiorini che lo hanno assistito nel corso dei diversi gradi di giudizio.

Ha dunque annunciato “che chiederà immediatamente di essere reintegrato quale consigliere regionale in esecuzione della sentenza della Corte di Appello oltre ad attivarsi per richiedere tutti i cospicui danni subiti sia di carattere patrimoniale che di carattere morale e di perdita di chances.

Non va trascurato infatti, che il presidente del Consiglio Regionale del Molise – nemmeno dopo le pronunce della Suprema Corte di Cassazione, che accertavano il diritto al reintegro dei consiglieri estromessi Antonio Tedeschi e Filoteo Di Sandro e dopo una formale diffida di Scarabeo per procedere al reintegro dello stesso nelle proprie funzioni, riteneva non sussistenti i presupposti giuridici per procedere in tal senso.

La questione sarà portata all’attenzione della procura della repubblica e della corte dei conti senza escludere azioni di responsabilità personali”.