ISERNIA. Amore, competenze e professionalità al servizio di chi soffre. È stato dedicato ai medici, agli infermieri e a tutti gli altri operatori sanitari il Giubileo celebrato ieri sera a Isernia, nella nella chiesa di San Lazzaro.
L’iniziativa della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, in occasione della Domenica della Divina Misericordia.
La santa messa è stata presieduta dal vescovo della diocesi Isernia-Venafro, monsignor Camillo Cibotti.
“Il ruolo del medico – ha ricordato il presidente dell’Ordine provinciale Fernando Crudele – è quello di alleviare il dolore e la sofferenza del malato. In Italia 15 milioni di persone soffrono per dolori cronicizzati. Le cure ci sono, ma non sempre è facile accedere alle terapie. Grazie ai progressi della medicina, ai continui aggiornamenti professionali dei medici la vita delle persone, negli ultimi 50 anni si è allungata, ma ciò ha comportato anche l’aumento del numero dei malati cronici. Noi medici, ogni giorno, cerchiamo di svolgere la nostra professione per il bene del paziente ma, purtroppo, non sempre abbiamo a disposizione mezzi e risorse per rispondere alle giuste richieste della popolazione”.
“Misericordia – ha sottolineato nel suo intervento Rita Di Pilla, presidente dell’associazione Medici Cattolici di Isernia- Venafro – è una parola di grande significato. Misericordia è amore, carità, aiuto, conforto verso chi soffre, ma anche verso chi pecca. L’uomo più pecca, più è misero e più ha bisogno di misericordia. Testimone di grande misericordia – ha poi ricordato – è stato il medico Santo, san Giuseppe Moscato, un grande esempio per noi medici. Amore e carità erano per lui la prima medicina per i malati e per i poveri che curava, con amore e carità”.
GUARDA LA FOTOGALLERY (a cura di Carmine Di Placido)
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