Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso della dirigente Alberta De Lisio. La Regione chiamata a riesaminare le domande dei candidati


CAMPOBASSO. Presidente del Comitato unico di garanzia presso la Regione Molise, il Tar annulla la nomina: scelta fiduciaria elusiva del criterio comparativo meritocratico.

Con sentenza pubblicata oggi, 14 aprile, il Tribunale amministrativo regionale per il Molise ha accolto il ricorso proposto dalla dirigente regionale Alberta De Lisio, e annullato i provvedimenti regionali di nomina del presidente del Cug.

Aderendo alle tesi della ricorrente, ha chiarito l’avvocato Massimo Romano, il Tar ha rilevato la violazione sia del generale obbligo di motivazione del provvedimento di nomina, sia, nello specifico, del criterio di comparazione tra i curricula degli aspiranti alla carica, così come espressamente previsto dalla normativa statale di istituzione del detto comitato.

In breve, ha rimarcato il legale, “la nomina del presidente designato è avvenuta in assenza della previa valutazione meritocratica dei profili professionali dei candidati, ledendo irrimediabilmente sia l’interesse pubblico al buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, sia il diritto della ricorrente a poter aspirare a prevalere sui concorrenti, non già in virtù di criteri fiduciari bensì per i titoli e le esperienze professionali vantate e maturate in anni di impegno ai massimi livelli amministrativi della Regione di altre pubbliche amministrazioni”.

Secondo il Tar, dunque, la designazione del presidente è “intervenuta unicamente accertando il possesso, in capo a quest’ultima, dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Ma ciò non basta a dar conto dell’espletamento di una valutazione comparativa dei candidati alla carica di Presidente, non essendo stati messi a confronto i differenti profili di competenza, esperienza e professionalità propri degli aspiranti alla carica. Tutti i concorrenti diversi dalla controinteressata, in altre parole, lungi all’essere stati ‘comparati’ (tra loro e con la dottoressa Niro), risultano essere stati di fatto ignorati”.

Ora la palla ripassa alla Regione, che dovrà dunque procedere a riesaminare le domande dei candidati, conformandosi alle decisioni del Tar.