I lavoratori del Centro Funzionale e Sala Operativa chiedono la sospensione della procedura concorsuale indetta “nelle more di una richiesta al Ministero della Funzione Pubblica, per una interpretazione autentica dell’art. 5 quinquies della Legge n. 21 del 10.3.2023”


CAMPOBASSO. Da venti anni lavorano ogni giorno per gestire le emergenze e ora i precari del Centro Funzionale e Sala Operativa  della Protezione Civile tornano a far sentire la loro voce. Lo fanno con una lettera appello, chiedendo tra l’altro di valutare la possibilità di sospendere la procedura concorsuale indetta per l’assunzione di 14 unità.

“Da 20 anni – si legge nella nota a firma del comitato dei precari – un manipolo di precari, prova, con enormi difficoltà strutturali, contrattuali ed organizzative, a gestire le attività di protezione civile nella Regione Molise. La materia di protezione civile è una materia concorrente fra Stato e Regioni e, proprio a queste ultime, il Codice di Protezione Civile attribuisce il compito di dotarsi di personale adeguatamente formato per svolgere le attività fondanti la Protezione Civile (art. 6), fra cui la previsione e la gestione delle emergenze, per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità.

Senza idoneo strumento contrattuale, da anni, codesto personale precari viene chiamato a svolgere atività h24 per 365 giorni l’anno, proprio per cercare di tamponare alle mancanze regionali. È facilmente riscontrabile l’assenza totale proprio in Sala Operativa ed al Centro Funzionale di personale di ruolo della Regione Molise, a cui sicuramente non sarà stato, non è, e non sarà possibile, chiedere di svolgere attività lavorativa con turnazioni, in periodi festivi, notturni, ed emergenziali, come accaduto durante tutto il periodo del Covid nel fragoroso silenzio di tutti.

Neanche una pacca sulle spalle in segno di gratitudine. Sono stati spesi encomi e premi per la qualunque, ma sempre nel silenzio più assordante, per i precari della Sala Operativa ed al Centro Funzionale, non c’è stato nulla, nessun ringraziamento. Tutto ciò si ripete da 20 anni ad ogni emergenza, sempre con le stesse persone, con le stesse modalità e con le stesse criticità.

Ben conscia di questa situazione, l’Amministrazione regionale ha inteso manifestare la propria ‘vicinanza’ al personale precario, ‘valorizzando’ le professionalità, l’esperienza e la dedizione dei precari stessi, con l’attivazione di una procedura concorsuale aperta ai più (basta andare a leggere le liste degli ammessi). Fra l’altro il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e l’Amministrazione regionale, nell’ultimo ventennio, hanno speso enormi risorse economiche per la formazione del personale stesso ed attualmente in servizio. Fare un Bollettino di Previsione, un Avviso di Allerta, gestire una Campagna antincendio boschivo, o una qualsivoglia emergenza, non è un’attiità ordinaria, ma necessità di esperienza, conoscenze e pratica che non possono assolutamente essere acquisite attraverso un bando, le cui caratteristiche specifiche del personale ricercato, sono generiche (Determina 169/2021). Solo un mese fa il Senatore Claudio Lotito, colta questa peculiarità funzionale, attraverso alcuni comunicato stampa, informava di aver risolto l’atavico problema dei precari storici del Centro Funzionale e della Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Molise con l’approvazione dell’emendamento a sua firma divenuto legge (art. 5-quinquies della Legge n. 21 del 10.03.2023, “Conversione in legge, con modificazioni del Decreto-Legge 11 gennaio 2023, n. 3, recante intervento urgente in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di Protezione Civile”, pubblicato sulla G.U. n. 60 del 11.03.2023). Lo stesso Senatore aveva ben descritto la situazione lavorativa ‘precaria’ delle 12 unità di personale posto alle dipendenze della Protezione Civile della Regione Molise, professionisti, padri e madri di famiglia.

La Regione Molise, con Determinazioni n. 31 e 33 del 29.03.2023, ha inteso fissare al 14 aprile prossimo la prova scritta selettiva per assumere 14 unità, proprio presso il Centro Funzionale e la Sala Operatva della Protezione Civile Regionale, disattendendo completamente l’emendamento approvato grazie all’intervento provvidenziale del Senatore Lotito. Con questo comunicato, vorremmo che si accendesse un riflettore su questa vicenda, che dura ormai da anni, evidenziando una volta per tutte le modalità con cui si è ‘lavorato’ e si continua a ‘lavorare’ presso la Pubblica Amministrazione della Regione Molise. Vorremmo fare appello, in primis, alla sensibilità del presidente della Giunta Regionale, Autorità Regionale di Protezione Civile ed, a seguire, dell’assessore al Personale, del consigliere delegato alla Protezione Civile, della Delegazione Parlamentare e del Consiglio Regionale tutto uscente e dei rappresentanti dello Stato a livello locale, per valutare l’opportunità, in ottica di trasparenza e legittimità, di sospensione della procedura selettiva ativata, nelle more di una richiesta al Ministero della Funzione Pubblica, per una interpretazione autentica dell’art. 5 quinquies della Legge n. 21 del 10.3.2023.

Sebbene per anni sia mancata una sensibilità specifica dell’Amministrazione Regionale sulla condizione dei precari del Centro Funzionale e della Sala Operativa, avendo attivato proroghe contrattuali ininterrotte, non da ultima quella del 15 marzo con scadenza a tre mesi, vorremmo avere la speranza di un’ultima occasione di rispetto per il lavoro svolto, la dedizione, l’impegno e il sacrificio personale e familiare, attraverso il parere di un soggetto terzo, che possa inequivocabilmente stabilire se è applicabile nei nostri confronto, l’art. 5 quinquies della Legge n. 21 del 10.3.2023, non rendendo vano il lavoro svolto in sede Parlamentare e 20 anni di lavoro precario”.