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Verrà depositato nei prossimi giorni e si aggiungerà a quello del Comune, dei ministeri e degli eredi del costruttore. Il giudice Croci aveva attribuito il 30% di responsabilità alle persone morte nel crollo dello stabile di via Campo di Fossa


L’AQUILA.  È il ricorso più atteso, quello dei familiari delle vittime, che si aggiungerà a quello del Comune, dei ministeri e degli eredi del costruttore contro la sentenza del Tribunale Civile de L’Aquila che – lo scorso ottobre – assegnò un 30 per cento di responsabilità ai morti nel crollo della palazzina di via Campo di Fossa.

Come noto, il giudice Monica Croci lo scorso mese di ottobre ha riconosciuto una ‘corresponsabilità’ dei ragazzi morti pari al 30%, ritenuti imprudenti a non uscire dopo la seconda scossa. Quella che precedette la scossa delle 3.32 del 6 aprile 2009.

Come riporta la Tgr Rai Abruzzo, l’avvocato Luciano Angelone del Foro di Sulmona, legale delle famiglie delle persone morte sotto le macerie, depositerà a breve il ricorso.

Il giudice ha condannato a risarcire il costruttore dell’edificio e i suoi eredi e i ministeri chiamati in causa, ovvero Infrastrutture e Interno. La colpa degli eredi per quanto avvenuto, dice il giudice è del 40%; i ministeri, per le omissioni di Genio Civile e Prefettura, debbono rispondere per un 15% ciascuno. Il 30% della colpa per la giudice è delle stesse vittime.