Alla posa simbolica della prima pietra benedetta da Papa Francesco è intervenuto il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. L’opera-segno conclude la settimana di iniziative dedicate ai 40 anni dalla visita di San Giovanni Paolo II a Termoli e al patto educativo. FOTOGALLERY


TERMOLI. Alla presenza del Cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, è stata posta stamane la prima pietra del villaggio Laudato Si’ in via Sant’Elena. Il gesto ha concluso la settimana di iniziative promosse dalla Diocesi di Termoli-Larino e dal Comune e dedicate ai 40 anni dalla visita di San Giovanni Paolo II in città con l’avvio di un’opera-segno dedicata alle famiglie che hanno dei figli con disabilità e ai più fragili.

Il progetto in via di realizzazione è frutto della significativa donazione di un privato cittadino e dal desiderio di prendersi cura con amore delle persone con disabilità, offrendo loro spazi e strutture in cui vivere serenamente nel rispetto del principio di autodeterminazione e di realizzare il proprio progetto di vita anche quando i loro genitori non ci saranno più. Nell’area individuata sono previsti, in sostanza, tre interventi in un contesto del ‘dopo di noi’: si partirà da impianti sportivi aperti a tutti e adeguati alle persone disabili, poi ci sarà un edificio su due piani che ospiterà un centro diurno con vari laboratori e sezioni riabilitative, una piscina riabilitativa; ancora, una struttura abitativa dove si può vivere in comune permanentemente come spazio residenziale e altri servizi. Il progetto punta a coinvolgere le stesse persone con disabilità anche nella gestione di alcune attività. Nascerà anche un’associazione che si chiamerà proprio Laudato Si’ per rafforzare la rete e la sensibilizzazione sui temi.

La prima pietra, benedetta da Papa Francesco, rappresenta un primo passo concreto del percorso condiviso dalla diocesi e dal Comune di Termoli in una dimensione di attenzione, ascolto e cura amorevole dei più fragili facendo proprio il patto educativo globale lanciato dal Santo Padre e ricordando il monito di papa Wojtyla lanciato in occasione della sua visita in città rivolto una “società senza padri” in cui occorrono solidi punti di riferimento.

Al termine della cerimonia il Cardinale Re ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica nella chiesa di San Timoteo dove ha ricordato con affetto la figura di San Giovanni Paolo II e il suo messaggio di amore in Gesù Cristo, l’impegno per i più deboli e la preghiera sempre viva in ogni situazione. In merito al progetto del villaggio il Cardinale ha affermato: “È un’iniziativa che fa onore alla diocesi, al comune, a tutta società civile e viene incontro a una grande necessità. Corrisponde a un grande dovere che abbiamo perché se noi riconosciamo Dio come padre dobbiamo riconoscere anche gli altri come nostri fratelli. In particolare – ha osservato – chi sta bene in salute deve aiutare chi sta meno bene, chi ha pienezza di energie deve aiutare chi ha qualche disabilità e difficoltà. Esprimo, dunque, vivissimo apprezzamento per l’opera-segno ricordando anche l’importanza della preghiera”.

Una rete solidale sempre più ampia e aperta a tutti in cui – ha spiegato il vescovo, mons. Gianfranco De Luca – “ci auguriamo che cresca una sensibilità perché non è nella logica dell’assistenzialismo che nasce questo progetto ma nella logica di valorizzare il diverso da noi, una persona che ha tante ricchezze e potenzialità che noi non conosciamo. Questo, come indicato dal cardinale – ha aggiunto De Luca – deve essere uno spazio dove questi fiori possano sbocciare e arricchire la nostra società diventandone protagonisti attraverso il nostro servizio e la nostra dedizione”.

Un percorso condiviso dal sindaco di Termoli, Francesco Roberti: “Quando il vescovo si è presentato in comune con questa idea, che aveva davvero nel cuore, l’amministrazione si è completamente messa dalla sua parte e cercherà di farlo anche per i fondi che saranno ancora necessari. Non bastano solo le buone intenzioni – ha aggiunto Roberti – ma anche il contributo di tutti per vedere conclusa questa idea. Si tratta di attuare uno sforzo comune nel segno di una vera comunità che allarga gli orizzonti, una famiglia che non si ferma tra le mura di casa ma si allarga abbracciando altri fratelli e sorelle che sono nel bisogno. Grazie a tutti per questa giornata speciale”.

Al termine della santa messa la giornata si è conclusa in municipio con la firma del patto educativo adeguato alla realtà del Basso Molise alla presenza, tra gli altri, del direttore dell’Ufficio Scolastico regionale, Anna Paola Sabatini.