La questione sta per arrivare in commissione Finanze alla Camera. Arriva anche la norma ‘salva infissi’ e ‘salva caldaie’


ROMA. Sta per approdare in commissione Finanze della Camera la questione della cessione dei crediti relativi ai lavori del 2022, messi a rischio dal blocco imposto dal dl Superbonus. Ed ecco che si profila una proroga del termine del 31 marzo (previsto dal decreto Rilancio del 2020) al 30 novembre per avere lo sconto fiscale del 110%, pagando in sede di dichiarazione dei redditi una sanzione; per i lavori eseguiti su abitazioni unifamiliari e unità abitative indipendenti invece la proroga va al 30 giugno. L’emendamento – riferisce il Corriere della Sera – è stato riformulato dal relatore Andrea De Bertoldi (FdI) insieme al combinato disposto di una remissione “in bonis” da parte dell’Agenzia delle entrate.

Più nel dettaglio, la modifica al decreto – si legge – prevede attualmente un cambio del termine (entro il quale si dovrà comunicare alla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate la cessione del credito per i lavori e le ristrutturazioni) che consentirà al contribuente di comunicare la cessione di credito a un istituto bancario fino al prossimo 30 novembre; in sede di dichiarazione dei redditi si dovrà versare una sanzione di 250 euro. Visti i tempi risicati e l’imminente scadenza del 31 marzo, questo passaggio verrà ufficializzato dal ministero dell’Economia con un cosiddetto “comunicato legge” dopo l’approvazione della proposta di modifica da parte della Commissione stessa, in modo da aiutare imprese e famiglie nel riprogrammare lavori e pagamenti.

Nel pacchetto di correzioni è stata altresì introdotta, come detto, anche una modifica che conferma le anticipazioni dei giorni scorsi: la proroga del Superbonus al 30 giugno per le costruzioni unifamiliari (le “villette”) se al 30 settembre 2022 erano già stati effettuati almeno il 30% dei lavori. Inoltre, ok anche alla prosecuzione delle operazioni di sconto e cessione anche per i lavori effettuati da ex-Iacp e Onlus.

In arrivo, infine, anche la norma ‘salva infissi’ e ‘salva caldaie’, che permetterà ai lavori in edilizia libera (installazione di infissi, caldaie e pompe di calore) di essere fatti ancora con lo sconto in fattura se acquirente e installatore produrranno un’autocertificazione ciascuna che dimostri che il contratto tra le parti è stato stipulato prima del 16 febbraio (come da decreto 11 del 2023). Ovviamente, anche il versamento di un acconto mediante bonifico parlante prima del termine del 16 febbraio è prova che il contratto è stato stipulato prima della scadenza.