Il presidente della Regione lo ha annunciato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Vitale. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


di Enrico Fazio

CAMPOBASSO. Un’ipotesi che circolava già da ieri e che questa mattina è stata confermata: il presidente della Regione Molise Donato Toma ha deciso di rinunciare all’incarico da commissario ad acta alla Sanità.

“Ho maturato questa decisione perché pone nuovamente la sanità molisana in cima all’agenda politica nazionale, dove oggi non c’è”.

Lo ha annunciato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Vitale. Dimissioni che saranno formalizzate lunedì. “Presenterò le mie dimissioni – ha comunicato – lunedì mattina alla presidenza del Consiglio dei ministri”.

“Sono consapevole – le sue prime dichiarazioni – che pagherò un prezzo politico salato per aver difeso la sanità pubblica”.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti ha spiegato le ragioni che hanno portato a tale, sofferta, decisione. Ricordando di aver combattuto per avere la nomina, poi ottenuta con il Governo Draghi. “A testa alta, schiena dritta e mani libere ho sopportato calunnie e minacce”. Ma nelle ultime settimane le cose sono cambiate.

Tra l’altro il presidente della Regione ha sottolineato come il nuovo sub-commissario, Marco Bonamico, sia stato nominato dal governo senza che lui fosse interpellato e “da quando ricopre l’incarico – ha detto ancora Toma – ha dimostrato di muoversi in maniera non sincrona rispetto al commissario”. Il riferimento, naturalmente, è anche al recente accordo con il Gemelli Molise sul servizio di Radioterapia.

“L’incontro con il Gemelli l’ho chiesto io per raccogliere le lamentele della struttura di Tappino, controllare se ci fossero pagamenti da liberare che non andassero in contrasto con i decreti ministeriali, per poi confrontarci. Mi sono ritrovato con un accordo sottoscritto dai partecipanti che andava in contrasto con il decreto 35 del 2022. Non è questa la procedura corretta, tra l’altro chi l’ha sottoscritto non era legittimato a farlo e presupponeva in giornata un mio nulla osta”.

“Ci tengo a precisare – ha proseguito Toma – che l’accordo con il Gemelli non è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma una delle tante gocce che mi hanno fatto prendere atto che le condizioni assicurate dal governo Draghi per gestire la sanità molisana non ci sono più”.

“Il sub commissario Papa è stato costretto a dimettersi. Erano almeno due mesi che su tutti i giornali correva la notizia della presunta incompatibilità dell’avvocato Papa che lo metteva in difficoltà ogni volta che doveva programmare una riunione, perché si diceva che in Consiglio dei ministri era pronta la sua sostituzione. Un ping pong tra i ministeri durato settimane. Credo che questa storia andrà avanti, vista la richiesta di Papa di accesso agli atti”.

E ancora. Ieri sera l’incontro con i medici del 118. In merito, Toma ha comunicato che il tavolo tecnico ha dato parere non favorevole. all’integrazione contrattuale per 40 medici da 300mila euro. “L’atteggiamento del tavolo tecnico, al quale parlerò da presidente della Regione – ha detto – non è corretto. Ne abbiamo discusso con i rappresentanti sindacali dei medici del 118, solidarizzando con la loro situazione, perché non è giusto che ci sia un allargamento della borsa nei confronti delle strutture private per poi trattare in questo modo un settore fondamentale della sanità pubblica. Parliamo di 300mila euro per aggiungere turni perché non abbiamo come coprire la sanità d’emergenza”.