Gli operatori del settore continuano, inoltre, a denunciare ritardi nel pagamento delle spettanze da parte delle ditte di riferimento


CAMPOBASSO. La bocciatura del bando di gara per l’aggiudicazione del TPL molisano, da parte del Tar, ha deluso le aspettative dei dipendenti del settore, appartenenti alla Faisa.-Cisal, che in una nota stampa esprimono amarezza e tornano a denunciare criticità. “Avendo più volte evidenziato le manchevolezze del settore, dalle grandi questioni alle minori, – si legge nel comunicato – la gara era una possibile via d’uscita ad una soffocante, approssimativa ed inefficiente gestione. La delusione, anticipata dalla ridotta o, addirittura, inesistente risposta delle aziende al bando di gara, era stata già avvertita, basta leggere il comunicato dello 01/11/22”.

Quindi l’altra nota dolente: gli stipendi. “La maggior parte delle aziende che gestiscono il trasporto pubblico, – prosegue la nota – non è in grado di pagare i propri dipendenti, se prima non riceve mensilmente i soldi dalla Regione. Uno scenario preoccupante, considerate le risorse ingenti letteralmente ‘buttate’ nel settore”.

E infine la questione privacy. “Il Garante per la Privacy, sin dal 2014, con provvedimento n. 341, ha vietato ai datori di lavoro di indicare nelle bacheche e nelle intranet aziendali le causali delle assenze dei dipendenti.

Le aziende non possono indicare nelle tabelle dei turni di lavoro alcune sigle indicanti le cause dell’assenza, mettendo a disposizione di tutto il personale le motivazioni.

A distanza di quasi 10 anni, con forte ritardo, – conclude il comunicato – la prima azienda molisana, che ha deciso di adeguarsi a quello che è la normalità nella maggioranza delle aziende di trasporto italiane, è stata l’ATM, e gliene diamo atto”. Ma a quanto pare la strada è ancora lunga. E la vertenza tutt’altro che risolta.