Meno 7,2% i nuovi contratti previsti a marzo, mentre aumenta la difficoltà di reperimento di alcune figure professionali


CAMPOBASSO. Frena la domanda di lavoro in Molise, il dato in controtendenza nazionale. A evidenziarlo la Camera di commercio del Molise, fornendo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Sono oltre 417mila i contratti programmati dalle imprese di tutta Italia nel mese di marzo e sono circa 1,3 milioni quelli previsti per il trimestre marzo-maggio, con un incremento della domanda di lavoro pari a quasi 59mila unità rispetto a marzo 2022 (+16,3%) e 143mila unità sul corrispondente trimestre 2022 (+12,6%). In aumento la domanda di giovani che passa da 101mila entrate programmate di marzo 2022 alle 132mila entrate previste per il mese in corso. Aumenta anche la richiesta di lavoratori immigrati, attestandosi a quasi 79mila entrate mentre erano poco più di 60mila a marzo 2022.

In Molise sono circa 1.280 le assunzioni previste dalle imprese dell’industria e servizi nel mese di marzo e 4.060 quelle per il trimestre marzo-maggio. Purtroppo, a differenza di quello che succede a livello nazionale, in regione si assiste ad una frenata della domanda di lavoro: rispetto a marzo 2022 si osserva, infatti, una diminuzione delle entrate programmate di 100 unità, pari ad una diminuzione del 7,2%. Le cose potrebbero migliorare analizzando il trimestre marzo-maggio: in questo caso le entrate previste sono in aumento rispetto a quello che succedeva un anno fa di circa 50 unità (+1,2%).

A livello settoriale, a distanza di un anno, le maggiori difficoltà sono segnalate nel settore dei servizi: nel mese di marzo le entrate programmate sono circa 770, contro le 890 programmate un anno fa. Nel dettaglio si segnalano 80 entrate in meno sia nei servizi alle persone che nei servizi di alloggio e ristorazione. Un po’ meglio fanno il commercio con 30 entrate previste in più e i servizi alle imprese, con 10 entrate in più.

Il settore dell’industria registra un aumento delle entrate programmate di circa 20 unità: ne erano programmate 490 a marzo 2022, ne sono programmate 510 a marzo 2023. Le circa 20 unità in più si equidistribuiscono tra industria manifatturiera (+10 unità) e costruzioni (+10 unità).

Continua ad aumentare la difficoltà di reperimento delle figure professionali richieste in regione: circa una figura su due (il 47,9%) è di difficile reperimento, o per mancanza di candidati (nel 29,1% dei casi) o per preparazione inadeguata (nel 15,1%). Aumenta inoltre la quota di entrate riservata a giovani con meno di 29 anni, che passa dal 17,6% del totale programmato a marzo 2022 al 27,6% di marzo 2023; per quanto riguarda i titoli di studio richiesti, nell’11,5% delle entrate previste sarà richiesto un livello di istruzione universitario, nel 30% un livello di istruzione secondario.

Il flusso delle assunzioni è caratterizzato da una prevalenza di contratti a tempo determinato (il 61% del totale), seguono i contratti a tempo indeterminato (il 21%) e quelli in somministrazione (4%).