Foto Frosinone Today
L'appartamento di via del Plebiscito a Frosinone - Foto Frosinone Today

Seconda udienza del processo in Corte d’Assise a Frosinone per il 39enne Pietro Ialongo, accusato di aver ucciso con 14 coltellate la ex compagna


di Deborah Di Vincenzo

FROSINONE/ISERNIA. La richiesta di intervento, poi la scoperta del cadavere e le prime fasi delle indagini successive al delitto. Questa mattina, in Corte d’Assise a Frosinone, la ricostruzione dell’assassinio di Romina De Cesare, affidata alle testimonianze di nove agenti della Squadra Mobile e della Questura.

Si è conclusa intorno alle ore 13 la seconda udienza del processo con rito immediato per l’omicidio della 36enne di Cerro al Volturno, uccisa con 14 coltellate dall’ex fidanzato Pietro Ialongo nella casa in cui abitavano, nel centro storico della città laziale.

Il 39enne, anche oggi presente in Aula davanti ai giudici, deve difendersi dalle accuse di omicidio aggravato dalla coabitazione e stalking.

I testi del pm, i primi ad arrivare sulla scena del delitto, hanno ripercorso quei drammatici momenti e le indagini eseguite successivamente.

L’omicidio – come noto – risale alla notte tra il 2 e il 3 maggio. A ricostruire i contorni della tragedia sono state le Procure di Frosinone e Latina con gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Frosinone, del Comando Carabinieri Stazione di Sabaudia, del Reparto Operativo, nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina. A far partire le indagini la segnalazione del compagno della donna, insospettito dal fatto che Romina non dava più notizie dalla notte precedente.

La Squadra Mobile entrò nell’abitazione dove trovò il cadavere della donna. Nel frattempo, i carabinieri di Sabaudia videro aggirarsi sul litorale pontino in uno stato confusionale l’ex fidanzato della vittima.  Ialongo, già nel corso del primo interrogatorio, confessò.

Parti civili nel processo sono il papà della vittima, assistito dall’avvocato Danilo Leva, il fratello (rappresentato dal legale Fiore Di Ciuccio) e l’associazione Liberaluna Onlus, assistita dall’avvocato Maria Calabrese. La difesa dell’imputato è invece affidata agli avvocati Vincenzo Mercolino e Riccardo Di Vizio.

Si torna in Aula nei primi giorni del mese di aprile. In quell’occasione saranno ascoltati altri testi del pm, tra cui il medico legale che ha eseguito l’autopsia.